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20 Aprile 2024A Cosmofarma il convegno sul “Rilancio della sanità territoriale e le misure per il sostegno della farmacia rurale”, organizzato dalla Fondazione Cannavò. Il ministro Fitto: pieno sostegno alle farmacie

«Il nuovo corso della farmacia italiana ha avuto inizio nel 2009, quando ero ministro dei Rapporti con le Regioni, e ora mi ritrova, da ministro delegato all’attuazione del Pnrr, a dialogare in prima persona con le rappresentanze di categoria per supportare al meglio le farmacie rurali e in generale quelle localizzate nei centri più isolati. La Missione 5 del piano è un’ottima base di partenza per avviare quelle politiche di sostegno alle aree interne del Paese, più soggette a spopolamento e invecchiamento della popolazione». L’intervento, in videocollegamento, del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto è il momento clou del convegno, tenutosi a Cosmofarma, sul “Rilancio della sanità territoriale e le misure per il sostegno della farmacia rurale”, organizzato dalla Fondazione Cannavò, in collaborazione con Sunifar, e con il supporto di Edra Spa.
La sollecitazione del ministro è a ricordare che il Pnrr è prima ancora un piano di investimenti un piano di riforme che ambiscono a rimodellare il Paese per i prossimi decenni. E in questo contesto la rete delle farmacie, rurali e non, ha un ruolo primario, in termini sociali e di capillarità del servizio.
A prendere il testimone da Fitto è Nadia Linciano, della Struttura di Missione Pnnr che fa capo alla Presidenza del consiglio. Nel suo dettagliato excursus sintetizza le ragioni che hanno condotto a una revisione del Piano, che è stato nel 2023 riorentato verso progetti pubblici di maggiore interesse per il Paese. Al momento sono arrivate all’Italia le prime quattro rate, per un totale di 102 miliardi di euro. Nei progetti contemplati dalla quinta rata ci sono anche quelli relativi alle farmacie rurali. I 100 milioni di partenza del Pnrr sono stati in realtà integrati dal governo in carica, nella misura di 28 milioni, da fondi nazionali provenienti da quelli Fsc (Fondi per lo sviluppo e la coesione), volti ad ampliare la platea di rurali legittimate ad accedere ai finanziamenti.
Combattere la desertificazione
La relazione di Gianni Petrosillo, presidente del Sunifar, va al sodo: siamo in presenza, nel nostro Paese, di una progressiva desertificazione delle aree interne ma il fenomeno della crisi demografica e sanitaria è complessivo. «Il 47,7% degli over 85», ricorda, «hanno gravi patologie croniche e multimorbilità. Non solo ma, secondo tutte le previsioni, la medicina generale andrà impoverendosi nei prossimi anni, per poi riassestarsi, forse, attorno al 2030». In questo scenario ovvia l’importanza delle farmacie nella sanità territoriale anche se la strada non è ancora in discesa: «Nel Dm 77 si parla di Case di comunità ma la farmacia non figura nei modelli organizzativi. La Fofi sta lavorando in questo senso nei tavoli ministeriali. La risposta della farmacia deve essere una risposta di rete, non deve coinvolgere solo quelle dei grandi centri urbani. E le rurali dovranno essere uno degli asset principali della piattaforma nazionale di telemedicina». Poi un cenno alla nuova remunerazione, che dovrebbe incidere notevolmente, in termini di marginalità, soprattutto sulle farmacie che appartengono alla fascia più bassa, in termini di fatturato.
Tornando al Pnrr, Petrosillo ricorda che su 128 milioni di euro complessivi ne sono stati assegnati circa 38 milioni e ne rimangono 90 a disposizione.
Formazione e investimenti
Il presidente della Fondazione Cannavò Luigi D’Ambrosio Lettieri ricorda come il recente decreto Semplificazioni dimostri una volta di più che il legislatore ha ormai piena contezza delle potenzialità della farmacia italiana, dopo la prova di preparazione manifestata durante la pandemia: «Ora dalla fase sperimentale di determinate attività che svolgiamo dobbiamo passare a quella in cui esse diventano strutturali». Altro capitolo importante, la formazione: «La Fondazione ha da tempo avviato una stretta collaborazione con Sunifar, organizzando corsi di formazione su assistenza domiciliare, aderenza alla terapia, Fascicolo sanitario elettronico, telemedicina. Necessari per accedere ai finanziamenti del Pnrr destinati alle rurali».
Chiudono i presidenti di Fofi e Federfarma.
Per Andrea Mandelli «bisogna essere capaci di intercettare i bisogni dei cittadini in maniera seria. In questo senso, quella del Pnrr è una stagione straordinaria e irripetibile: senza salute non ci sono socialità ed economia».
Sulla stessa falsariga Marco Cossolo: «Ci sono ancora 90 milioni di euro disponibili nel Pnrr, sarebbe un delitto non cogliere l’occasione, tanto più che si tratta di fondi per due terzi a carico dello Stato e per la rimanente parte soggetti ad ammortamento. I nostri pilastri sono la professionalità dei farmacisti e la capillarità della rete, il sistema sta in piedi se tutti vi partecipano».
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