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Vaccini

28 Maggio 2024

Vaccini, comunicare correttamente per battere la disinformazione. Le buone pratiche

Un report pubblicato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha raccolto i risultati di uno studio condotto nei paesi dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo (UE/SEE): ancora molte persone sono preoccupate riguardo alla sicurezza dei vaccini. La comunicazione è centrale per aumentare le coperture

di Simona Zazzetta


Vaccini, comunicare correttamente per battere la disinformazione. Le buone pratiche

Le vaccinazioni rappresentano un efficiente strumento di protezione da malattie infettive gravi e potenzialmente letali, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), prevengono da 3,5 a 5 milioni di morti ogni anno a livello globale. Tuttavia, numerose indagini condotte nei paesi dell'Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo (UE/SEE) mostrano che ancora molte persone son preoccupate riguardo alla sicurezza dei vaccini. Ciò rappresenta una sfida significativa per le autorità sanitarie pubbliche nella promozione dell'accettazione e dell'assunzione dei vaccini. A metterlo in luce sono i risultati di uno studio condotto tra giugno e novembre 2023, focalizzato sulla comunicazione efficace dei benefici e dei rischi della vaccinazione, sulla percezione del rischio da parte delle persone e sugli approcci per migliorare la comunicazione sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini. Lo studio ha utilizzato una revisione della letteratura, un sondaggio online, interviste e un workshop online per arricchire le conoscenze su questi temi. I risultati sono stati raccolti in un report pubblicato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)

Le evidenze dello studio e le buone pratiche
La disinformazione sui vaccini è diffusa ed è una sfida per le iniziative di comunicazione delle autorità sanitarie pubbliche, ma, suggerisce il report, per comunicare efficacemente sulla vaccinazione, è essenziale concentrarsi sui benefici individuali e comunitari, bilanciati dai rischi.
I rischi includono il rischio individuale di contrarre la malattia e i suoi esiti, così come i potenziali effetti collaterali della vaccinazione. La comprensione di questi aspetti può aiutare a migliorare l'accettazione dei vaccini.

Le persone e le comunità percepiscono i rischi legati ai vaccini e alle malattie infettive in modi diversi. Le percezioni individuali sui rischi e sui benefici dei vaccini sono cruciali per determinare l'accettazione e l'assorbimento della vaccinazione, variando ampiamente da individuo a individuo. 

Un elemento chiave per migliorare la comunicazione sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini è la trasparenza nei processi e nella fornitura dei dati. L'uso di narrazioni e storie personali può trasmettere valori emotivi e aiutare a illustrare i fatti. Inoltre, le tecnologie innovative, come chatbot, realtà virtuale e gamification, possono essere esplorate per raggiungere pubblici diversi.

È fondamentale fornire materiali di supporto e formazione a coloro che sono impegnati nelle conversazioni sui vaccini. Questo può aiutare a migliorare la loro capacità di comunicare i rischi e i benefici dei vaccini in modo efficace.

Lo studio ha identificato diverse sfide per un'efficace comunicazione sui vaccini, tra cui le percezioni individuali sui rischi, la rapida evoluzione delle prove sui nuovi vaccini, la disinformazione e la sfiducia nelle istituzioni sanitarie pubbliche.
Per affrontare queste sfide, sono state individuate diverse buone pratiche, come il monitoraggio della percezione del rischio, interventi su falsi miti e mistificazioni e confutazione di fake news o affermazioni false o antiscientifiche, spesso frutto di credenze, ipotesi, convinzioni, e l'uso della visualizzazione dei dati.

La comunicazione efficace sul rapporto beneficio/rischio della vaccinazione è complessa e richiede un approccio integrato che utilizzi molteplici tecniche di comunicazione. L'adozione delle buone pratiche descritte in questo rapporto può supportare gli operatori sanitari pubblici e altre organizzazioni nel promuovere l'accettazione e la diffusione dei vaccini nell'UE/SEE.

Comunicare bene per aumentare la copertura delle fasce fragili
Il tema della comunicazione sui vaccini, con particolare riferimento alle fasce più fragili della popolazione e le strategie per raggiungere una copertura vaccinale efficace è stata al centro di un workshop organizzato dall'Università di Foggia con il patrocinio del Ministero della Salute e del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, in collaborazione con il Centro Studi Americani ed Edra Spa.

L'incontro ha segnato una tappa del Progetto CCM 2021, intitolato "Rafforzamento delle reti per la prevenzione delle malattie prevenibili da vaccino e la promozione delle vaccinazioni a seguito dell'emergenza pandemica COVID-19". Il progetto mira a definire strumenti per migliorare l'offerta vaccinale ai soggetti fragili per patologie, fattori comportamentali o vulnerabilità socioeconomiche. Stakeholder e società civile si sono riuniti a Roma al Centro Studi Americani per delineare strategie efficaci nella promozione delle vaccinazioni. Tra le criticità emerse, la mancanza di informazioni chiare e uniformi e la necessità di una comunicazione mirata ai target specifici, oltre al contrasto alla disinformazione.

La senatrice Beatrice Lorenzin, coordinatrice dell’Health & Science Bridge del Centro Studi Americani di Roma, ha evidenziato l'importanza del monitoraggio delle coperture vaccinali nelle popolazioni fragili, come quella carceraria, dove si registra una bassa aderenza. Ha sottolineato la necessità di migliorare l'aderenza ai vaccini contro vari virus, come il papillomavirus e l'influenza. "Investire in prevenzione, attraverso le vaccinazioni della popolazione adulta, non solo garantisce benessere, ma è anche un'azione importantissima di prevenzione di malattie spesso ospedalizzate, che hanno un grande costo sociale e che invece possono essere prevenute con un vaccino", ha dichiarato la senatrice.

L'unità operativa dell'Università di Foggia ha analizzato le criticità percepite dai gruppi di tutela dei pazienti, dai rappresentanti del terzo settore e dalle associazioni delle comunità straniere, riguardo alle informazioni sulle vaccinazioni nei gruppi a rischio. La giornata di lavoro è stata organizzata alla fine di un percorso di studio del progetto CCM, finanziato dal Ministero della Salute, focalizzato sulla comunicazione vaccinale per le popolazioni fragili, come spiegato da Pier Luigi Lopalco, Professore ordinario di Igiene all'Università del Salento.

Secondo i risultati delle indagini, le popolazioni fragili hanno difficoltà a recepire anche informazioni di base. "Dove e quando vaccinarsi è un'informazione che non sempre è disponibile", ha spiegato Lopalco. "Abbiamo gruppi di pazienti più a rischio che vorrebbero vaccinarsi contro malattie infettive, ma non sanno a chi rivolgersi. Ecco perché è importante il supporto di tutte le componenti del Servizio Sanitario Nazionale affinché possano convergere nel fornire informazioni, ancora prima di avere il vaccino nel frigorifero".

Lopalco ha evidenziato l'importanza dei mediatori linguistici per le popolazioni migranti e dei mediatori sociali per raggiungere le persone che hanno più difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. "In Italia c'è ancora molto lavoro da fare. Tutte le rappresentanze dei pazienti fragili hanno chiesto maggiore diffusione sul web, facilmente fruibile da casa e dal telefonino. Viene richiesta un'informazione attendibile, fornita dalle istituzioni. Oggi è presente anche il Ministero della Salute che è parte attiva in questo percorso".

Inoltre, ha chiarito la varietà del concetto di fragilità, legata all'età, alla presenza di altre patologie, alle condizioni economiche e sociali, e alle barriere linguistiche. "Oggi abbiamo invitato stakeholder come le associazioni dei pazienti e le società scientifiche per elaborare soluzioni ai problemi che incontrano tutti i cittadini, soprattutto i più fragili", ha detto Lopalco. "La vaccinazione è la pratica di prevenzione più efficace per combattere le malattie infettive", ha concluso. È stato ricordato durante l’incontro che la strada verso una copertura vaccinale ottimale per tutte le fasce della popolazione richiede uno sforzo congiunto di comunicazione, organizzazione e innovazione. Il lavoro svolto dal Progetto CCM 2021 va in questa direzione.

https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/effective-communication-around-benefit-and-risk-balance-vaccination-eueea 

TAG: CAMPAGNA VACCINALE, ACCESSO ALL'INFORMAZIONE, EUROPEAN CENTRE FOR DISEASE PREVENTION AND CONTROL (ECDC), COPERTURA VACCINALE, COMUNICAZIONE

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