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19 Settembre 2024

Farmacisti specializzandi, Renasfo: necessario contrattualizzare la nostra formazione. Lettera aperta al Ministro Schillaci

La necessità di contrattualizzate la formazione degli specializzandi sanitari tra cui i farmacisti specializzandi in farmacia ospedaliera è “imperativa” e ne va tenuto nella nuova manovra di bilancio con fondi da investire nel personale sanitario. Lettera aperta al ministro Schillaci

di Redazione Farmacista33


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La necessità di contrattualizzare la formazione degli specializzandi sanitari è “imperativa” e ne va tenuto nella nuova manovra di bilancio con fondi da investire nel personale sanitario. Lo chiede la Rete Nazionale degli Specializzandi in Farmacia Ospedaliera (ReNaSFO) in una lettera aperta inviata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, ricevuta dalla Redazione di farmacista33

Signor Ministro,

Sono anni duri per la sanità. La pandemia ha letteralmente stravolto le carte in tavola, accelerando la complessità dei bisogni di salute dei nostri pazienti e rivelando tutte le fragilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Abbiamo navigato in un mare tempestoso, imparando che ogni camice bianco conta. Perché la verità è che in quei momenti bui, in cui ci siamo trovati a dover fare i conti con una situazione del tutto imprevista, l’unica speranza arrivava quando, accendendo la televisione, ci toccavano le parole rialzanti e di conforto dei professionisti sanitari impegnati in ogni luogo di cura.

L’elemento di altissimo valore che ha guidato il Paese in porti più sicuri è stata la sinergia instauratasi fra gli specialisti e gli specializzandi di diversi settori. Quando persone con percorsi diversi, che condividono gli stessi obiettivi, si mettono nelle condizioni di riunirsi e lavorare insieme, si genera un miglioramento immediato dello standard di qualità delle prestazioni che si stanno erogando. In altre parole, la capacità collettiva del gruppo di andare in profondità nelle cose può essere superiore a quella di ogni singolo individuo. Questo è quello che è successo durante la pandemia: un gruppo di professionisti di diverse specialità ha lavorato insieme per raggiungere un bene comune.

Questo carattere multidisciplinare, che ci ha permesso di cogliere più possibilità e di uscire da una situazione critica in tempi più rapidi, oggi è a rischio. Nel momento in cui l’Italia si trova a dover affrontare una delle sfide più grandi, dettata da un numero crescente di agenti antimicrobici che stanno perdendo efficacia e da liste di attesa che complicano la presa in carico in tempi utili dei pazienti più critici.

Mentre Le scrivo, infatti, molti dei miei colleghi specializzandi stanno lasciando le attività di farmacia ospedaliera per continuare con il loro secondo lavoro in farmacia di comunità. Molti altri inizieranno a breve, con il servizio notturno di farmacia. Entrambi poi dovranno trovare il tempo per il loro terzo lavoro: studiare e trarre il massimo dalla specializzazione. D’altronde è così: la mancata retribuzione delle loro ore – obbligatorie – di tirocinio non permette alternative. Ci chiediamo, allora, signor Ministro, se non sia paradossale che il primo pensiero di un sanitario in formazione specialistica, lo studio, sia diventato per molti un terzo lavoro a cui dedicarsi con fatica nelle ore di tempo rimaste. Si tratta di un sacrificio che viene fatto a discapito di una vita più edificante, a cui si somma la completa mancanza delle più elementari e civili misure di protezione. Fra queste, mi duole ricordare la mancata tutela della maternità: le nostre colleghe farmaciste specializzande si trovano ad affrontare senza alcuna tutela dello Stato uno dei momenti più delicati nella vita di una donna.

Signor Ministro, condivido le sue parole: serve prevedere subito fondi in questa manovra di bilancio da investire nel personale sanitario. Abbiamo l’intenzione, per queste ragioni, di mantenere alta l’attenzione su una situazione di tensione che va avanti da ben più di 20 anni, non oltre sostenibile per la vita formativa, professionale e sociale degli 864 specializzandi in farmacia ospedaliera che, come Presidente ReNaSFO, ho l’onore di rappresentare.

Avviamo subito un tavolo con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per l’ingresso di farmacia ospedaliera tra le scuole appannaggio dell’Osservatorio Nazionale per la Formazione Sanitaria Specialistica, come già normato dal D.I. 402/2017 (recante gli standard, i requisiti e gli indicatori di attività formativa e assistenziale delle scuole di specializzazione di area sanitaria) e previsto dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020) all’art. 1, commi 470-472, e con il Ministero dell’Economia e Finanze per allocare le specifiche e necessarie risorse finanziarie.

Abbiamo tutti gli strumenti per rilanciare la sanità. Iniziamo riconoscendo il lavoro e i diritti di quei camici bianchi che, con il loro impegno, stanno contribuendo a rendere il Servizio Sanitario Nazionale un bene sostenibile, pronto e universalistico.

Dott. Andrea Falzon, Presidente ReNaSFO ETS 

Il CD ReNaSFO ETS tutto

TAG: SPECIALIZZANDI IN FARMACIA OSPEDALIERA, RETE NAZIONALE DEGLI SPECIALIZZANDI IN FARMACIA OSPEDALIERA (RENASFO)

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