politica
16 Ottobre 2024Ecco alcune misure previste dal disegno di legge di bilancio per il 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre. Il Ddl e il Documento programmatico di bilancio (DPB) illustrate in conferenza stampa dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
Sostegno alle famiglie, incentivi finalizzati all’occupazione con detassazione dei premi di risultato, conferma dei tagli al cuneo fiscale, incremento delle risorse per la sanità (ma solo per il 2026) sono alcune delle misure di interesse per il comparto, previste dal disegno di legge di bilancio per il 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre. Il Ddl e il Documento programmatico di bilancio (DPB) sono stati illustrati in conferenza stampa dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Come già annunciato dal Governo a termine del Consiglio dei ministri sono stati resi strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef già in vigore nell’anno in corso. “Non soltanto confermiamo il cuneo fiscale e contributivo, ma faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro, e ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno”, ha affermato Giorgetti.
Resteranno quindi inalterati gli attuali vantaggi per i redditi fino a 35mila euro, che arriveranno, però, da una nuova combinazione di tagli contributivi e aumenti alle detrazioni sul lavoro dipendente (dai 20mila euro di reddito in su) e si aggiungerà una riduzione graduale e progressiva per chi guadagna fra 35mila e 40mila euro.
Sull’Irpef a tre aliquote l’intervento potrebbe essere doppio: resta l’assetto attuale ma dal prossimo anno il taglio potrebbe rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l'aliquota Irpef intermedia, che va fino a 50mila euro di reddito, da 35 a 33 punti. Le attuali aliquote in vigore nel 2024 sono del 23% per i redditi fino a 28.000 euro; del 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro e del 43% per i redditi che superano 50.000 euro.
In tema lavoro si confermano gli incentivi, in particolare per il Mezzogiorno, finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Si confermano, inoltre, la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Oltre alla conferma dei fringe benefit per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5 per cento dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.
Fringe benefits - "Detassiamo per il triennio i premi di risultato – ha sottolineato il viceministro - che passano “dal 10 al 5% e confermato l'innalzamento a 1.000 euro della soglia di non imponibilità per i fringe benefit ai dipendenti, con incremento a duemila euro in presenza di figli a carico”. Il gettito proveniente dalla “revisione delle tax expenditure, con l'applicazione del quoziente familiare, dovrebbe portare risparmi per circa un miliardo di euro nel 2025”, ha chiarito il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza. Per favorire l'occupazione previsti anche fringe benefit per neoassunti che si allontanano più di 100 chilometri dalla residenza originale.
Confermate e potenziate le misure sui congedi parentali, introdotta la “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori con ISEE entro i 40 mila euro, rafforzato il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’ISEE. Tra le misure di carattere sociale, si rifinanzia per il 2025 la carta “dedicata a te”, nella misura di 500 milioni.
Le detrazioni saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia. L'ipotesi sarebbe quella dell'introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di "quoziente familiare". Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull'intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l'estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.
“Ci stiamo muovendo in una logica di quoziente familiare, quindi, teniamo conto del numero dei figli e, sulla base di quello, moduliamo la detrazione, e teniamo conto anche delle fasce di reddito, quindi, ci sono due aspetti che devono camminare insieme, il numero dei figli e fasce di reddito. Più elevato il numero dei figli e più basso è il reddito di riferimento e la maggior detrazione si fruisce nei limiti che oggi sono previsti, 19% o 50%” ha chiarito il viceministro dell'Economia Leo.
Il governo ha confermato le misure della legge di bilancio 2024 e ha potenziato quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l’impiego. Nella manovra ha detto il ministro, “sulle pensioni c'è la rivalutazione piena, la rivalutazione delle minime e il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c'è più. Introduciamo un nuovo meccanismo di incentivazione per chi raggiunge l’età per il pensionamento in ambito pubblico e privato. Un incentivo significativo sotto l’aspetto anche fiscale” per venire in aiuto a quelle professioni soprattutto tecniche in cui “è più difficile il reclutamento” e che rende la misura “oggettivamente molto interessante”. Inoltre "stiamo studiando" la flat tax e potremmo intervenire "se il concordato va particolarmente bene".
Previsto l’incremento delle risorse per la sanità ma in una misura diversa da quelle preannunciata dal ministro della Salute Schillaci secondo il quale per il prossimo anno ci sarebbero stati più di 3 miliardi - tra le ultime ipotesi si parlava anche di 3,7 miliardi solo per il 2025. Sulla sanità arriveranno circa 900 milioni nel 2025 (lo 0,04% del Pil), circa 3,1 miliardi nel 2026 (0,148%) e circa 17 milioni nel 2027 (0,008%). Le risorse saranno utilizzate “a favore del personale sanitario” e a “incremento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale”. Ma il Mef chiarisce sui calcoli: “Alla sanità il prossimo anno andranno, rispetto al 2024, 2.366 milioni di euro in più” una cifra che rappresenterebbe la somma dei circa 900 milioni in più stanziati dalla manovra, a cui si aggiungerebbe il miliardo che era stato stanziato dalla scorsa legge di bilancio e circa 400 milioni per finanziare il rinnovo dei contratti in Sanità".
“La sanità, come ho sempre detto, è una delle poche voci di spesa che aumenta e manteniamo quindi invariata la dimensione rispetto al Pil, la percentuale rispetto al Pil” ha detto il ministro Giorgetti in conferenza.
Tra le misure sanitarie in manovra figurano un piano di assunzioni per circa 30mila nuovi ingressi tra medici e infermieri, e la detassazione delle buste paga per il personale sanitario, con una flat tax del 30% nel 2025 e del 15% nel 2026. Restano invece in sospeso altre misure in fase di studio, come l’aggiornamento dei DRG e delle tariffe delle prestazioni ospedaliere, bloccate da circa 20 anni e che potrebbero da sole comportare un impatto di 1 miliardo di euro.
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