Politica sanitaria
11 Giugno 2025L’impatto economico e regolatorio delle importazioni parallele di farmaci in Italia è stato oggetto di un incontro in Senato e al centro si un'analisi del mercato e delle prospettive future realizzato dal CEFAT – Centro di Economia del Farmaco e delle Tecnologie Sanitarie insieme all’Università degli Studi di Pavia
Nonostante l’ampio margine di risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale e la possibilità concreta di contribuire a mitigare la crisi delle carenze di medicinali, l’importazione parallela di farmaci in Italia resta un settore marginale. È il messaggio che emerge dallo studio “L’impatto economico e regolatorio delle importazioni parallele di farmaci in Italia: analisi del mercato e prospettive future”, presentato in Senato e realizzato dal CEFAT – Centro di Economia del Farmaco e delle Tecnologie Sanitarie insieme all’Università degli Studi di Pavia.
Il parallel trade, o importazione parallela, è una forma legale e regolamentata di commercio all’interno dello Spazio Economico Europeo che consente di acquistare un farmaco in un Paese dove costa meno, per poi rivenderlo in un altro dove il prezzo è più alto, a condizione che il medicinale sia essenzialmente equivalente a quello già autorizzato nel mercato di destinazione. Un meccanismo garantito dalla normativa comunitaria (articoli 34-36 del TFUE) e che ha generato in Europa, nel solo 2024, un giro d’affari di 7,4 miliardi di euro, con risparmi stimati tra i 5 e i 7 miliardi per i sistemi sanitari nazionali. In Italia, questo mercato resta ai margini. I dati del 2024 parlano di un’erogazione di farmaci da importazione parallela a quota 226 milioni di euro, ma è una quota di mercato ridotta – appena lo 0,85% delle vendite totali in farmacia.
Eppure, dallo studio emerge che il solo utilizzo su farmaci di fascia A potrebbe generare risparmi diretti per 239 milioni di euro.
“Promuovere un efficiente mercato parallelo dei farmaci può consentire, come evidenzia lo studio presentato oggi, molti benefici per il Sistema Sanitario, a partire dall’ampliamento dell’offerta per il consumatore, all’interno di un contesto di libera concorrenza, permettendo la migliore allocazione dei prodotti”, ha affermato Ignazio Zullo, Capogruppo di Fratelli d’Italia nella 10ª Commissione Affari Sociali del Senato.
A delineare il quadro numerico è stato Giorgio Lorenzo Colombo, Direttore Scientifico del CEFAT: “In Italia, nel 2024, sono stati erogati ai consumatori farmaci da importazione parallela per un valore complessivo di circa 226 milioni di euro, di cui 74 milioni relativi a farmaci di fascia A e 152 milioni a farmaci di fascia C. Non si sono registrate erogazioni di farmaci destinati all’esclusivo impiego ospedaliero (i cosiddetti farmaci di fascia H)”.
Il dato fa emergere un’ulteriore potenzialità: quella dell’estensione dell’importazione parallela ai farmaci ospedalieri, oggi esclusi ma fondamentali sia in termini di costi sia per la tenuta delle forniture in situazioni critiche.
Dal dibattito è quindi emerso che il parallel trade, se supportato da una politica di promozione strutturata, può diventare uno strumento centrale per sostenere la spesa pubblica, garantire continuità terapeutica e rafforzare la competitività del nostro sistema sanitario. Ma serve un cambio di passo normativo e culturale. Perché, come ha ricordato Morra, “un insieme di regole certo, equilibrato e che rispecchi i valori fondanti dell’Unione Europea porterà benefici a cittadini, imprese e SSN, oltre a portare risparmi di cui beneficeranno le prossime generazioni verso le quali noi tutti abbiamo un senso di responsabilità”.
L’importazione parallela rappresenta anche uno strumento strategico per affrontare le carenze di medicinali, una criticità che negli ultimi anni ha assunto dimensioni sempre più preoccupanti. Il parallel trade, ha sottolinea Zullo “consente di superare situazione di carenza dell’offerta di farmaci nei mercati nazionali, problematica molto sentita negli ultimi anni, che rischia di mettere a repentaglio la continuità terapeutica in un numero sempre maggiore di pazienti”.
A ostacolare in Italia la crescita di questo settore, secondo lo studio, sono principalmente i lunghi tempi burocratici per ottenere le autorizzazioni da parte dell’AIFA, nonostante l’introduzione, nel 2021, di una procedura semplificata che impone anche un ribasso minimo del 7% rispetto al prezzo al pubblico del farmaco nazionale corrispondente. Una misura virtuosa, pensata proprio per stimolare la concorrenza e garantire un risparmio diretto al SSN, ma che ancora non basta a rendere l’Italia competitiva con altri Paesi come Germania o Regno Unito.
Su una prospettiva di una riforma, è intervenuto Francesco Zaffini, Presidente della stessa Commissione: “È importante che la politica guardi con attenzione a questi dati e si impegni per affrontare quelle criticità, anche di carattere normativo, che possano consentire maggiori benefici per il Servizio Sanitario e per tutti i cittadini, in termini di diritto alla salute e sostenibilità. [...] È fondamentale considerare importazione ed esportazione come attività propedeutiche e coesistenti”.
Nel suo intervento, il Presidente di AMI – Affordable Medicines Italia, Gian Maria Morra, ha posto l’accento sull’urgenza di una visione strutturale e di lungo periodo: “Non possiamo permetterci di rimanere indietro: è necessario agire con visione e responsabilità per rafforzare la competitività del nostro sistema Paese». E ancora: «Lo studio presentato oggi mette a fuoco i molti vantaggi dell’importazione parallela, a partire dai risparmi per il SSN, al momento ancora marginali”. Ma in prospettiva, secondo Morra, potrebbero essere molto più ampi “se sostenuti da un’adeguata politica di incentivi al settore”.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
02/07/2025
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge 30 giugno 2025, n. 94, il Governo interviene su più fronti economici e sanitari, introducendo misure che toccano il finanziamento del...
A cura di Redazione Farmacista33
30/06/2025
Il CdA AIFA approva la riclassificazione delle gliflozine nella fascia A dei prodotti rimborsati acquistabili in farmacia. Gemmato: più accesso ai farmaci innovativi e meno liste d'attesa
A cura di Redazione Farmacista33
27/06/2025
Il ministro della Salute Orazio Schillaci dichiara che occorre mettere un freno alla medicina difensiva. I primi dati della Piattaforma nazionale sulle liste di attesa voluta dal governo
A cura di Redazione Farmacista33
27/06/2025
Si è tenuta la prima riunione di coordinamento e di confronto sull’attuazione dell’articolo 187 del Codice della Strada, che riguarda i pazienti sottoposti a terapie a base di farmaci...
A cura di Redazione Farmacista33
©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)