L'acido cianidrico, noto anche come acido prussico, è uno dei più tossici agenti conosciuti. È un composto inorganico liquido e incolore, un acido molto debole, avente la formula bruta HCN. Odora fortemente di mandorle amare anche prima che raggiunga la concentrazione tossica di 10 ppm nell'ambiente. È tossico per l'uomo dopo l'ingestione di circa 50 mg o l'inalazione di 200-400 mg/m3 o per contatto cutaneo. I sintomi da intossicazione acuta sono costituiti inizialmente da manifestazioni respiratorie di origine nervosa centrale causati dall'anossia che provoca eccitazione dei seni carotidei con conseguente polipnea e iperpnea con affanno mortale. A questo quadro anossico segue la depressione del centro bulbare con apnea e collasso. Si associa un attacco cardiaco legato alla vasodilatazione coronarica dovuta agli ioni CN e all'eccitazione dei centri vasomotori e secretori di adrenalina. In alcune forme di intossicazione cronica da HCN i disturbi nervosi erano limitati ad affanno respiratorio, cefalea, vertigini con senso di instabilità motoria.
Principali indicazioni Nella medicina integrata Hydrocyanicum acidum è utile: - nelle coronaropatie con disturbi cronici del ritmo, nelle crisi di angor con turbe del ritmo a tendenza sincopale. - nelle dispnee dei disturbi cardiaci cianotizzanti, delle broncopolmoniti, della pertosse e delle laringiti spastiche, nelle apnee del sonno. - negli stati convulsivi, stati confusionali, sincopi dovute a complicazioni vascolari cerebrali con cianosi.
Sintomi psichici Delirio selvaggio. Paura di problemi immaginari come essere travolto da auto, cavalli, carri, da case che crollano, ecc.
Sintomi e modalità di reazione Sensazioni: Senso di costrizione nella regione precordiale, freddo glaciale, lipotimia o collasso. Segno caratteristico è l'insorgenza improvvisa dei disturbi.
Posologia La posologia e la diluizione dipendono dalla patologia: alte diluizioni (15-30 CH) nelle coronaropatie croniche e nelle patologie neurologiche, basse diluizioni (5-7 CH) nelle patologie broncopolmonari.
Il simile cura il simile Numerose fonti patogenetiche si basano sui dati della tossicità acuta o subacuta in campo industriale metallurgico, plastico, fotografico oppure per ingestione involontaria di grandi quantità di semi o piante che ne contengono minime dosi (mandorle amare, noccioli di albicocche, ciliegie, prugne, ecc.). La tossicologia e la sperimentazione evidenziano un'azione tossica improvvisa a livello dei centri bulbari (paralisi dei centri respiratori con tosse asfissiante, spasmo della glottide, oppressione toracica, dispnea, cianosi e asfissia che causano insufficienza cardiovascolare, palpitazioni, aritmie, ipotensione, precordialgie) e dei centri motori (convulsioni violente, spasmi esofagei, mioclonie). Sulla base del principio di similitudine le diluizioni dei medicinali omeopatici trovano indicazione nel supporto alla cura di tali patologie.
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A cura di Redazione Farmacista33
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