Farmaci
13 Novembre 2023 Da Federfarma Roma i chiarimenti per smaltire correttamente il tramadolo ad uso parenterale, inserito nel 2022 tra gli stupefacenti
Il tramadolo ad uso parenterale, che lo scorso anno è stato inserito nella tabella dei medicinali stupefacenti (DM Salute 29 luglio 2022), se presente scaduto in farmacia deve essere smaltito secondo la procedura prevista per i farmaci stupefacenti. Lo ha ribadito una circolare di Federfarma Roma per rispondere alle richieste di chiarimento dei passaggi da compiere per smaltire il prodotto in oggetto, ecco i dettagli.
Tramadolo nella tabella stupefacenti
Il documento, innanzitutto, ricorda che il DM Salute 29 luglio 2022 ha inserito il tramadolo a uso parenterale nella Tabella dei medicinali stupefacenti sezione A (Farmacista33 07novembre 2022) e il tramadolo a uso diverso da quello parenterale nella Tabella dei medicinali stupefacenti sezione D (circolare Federfarma Roma 404/2022). Più in dettaglio: nella Tabella I, dove trovano collocazione le sostanze con potere tossicomanigeno, oggetto di abuso e come tali non commercializzabili nelle farmacie; tra i medicinali dell'allegato III-bis e nella tabella dei medicinali sezione A; e nella tabella dei medicinali sezione D «COMPOSIZIONI per somministrazioni ad uso diverso da quello parenterale», contrassegnato con doppio asterisco (**) che indica i medicinali inclusi nell'allegato III-bis, utilizzati nella terapia del dolore. Pertanto, lo smaltimento del tramadolo a uso parenterale deve seguire la procedura prevista per gli stupefacenti soggetti a registrazione sul registro di entrata e uscita.
I passaggi necessari per lo smaltimento corretto
Premesso che gli stupefacenti soggetti a registrazione anche dopo la loro scadenza devono essere mantenuti in carico sul registro di entrata e uscita, conservati (quelli della sezione A in armadio chiuso a chiave) separatamente dagli altri stupefacenti vendibili, evidenziati come medicinali invendibili, la Asl deve:
1) redigere, con il farmacista, il verbale di constatazione;
2) sigillare in un contenitore, con contrassegni d’ufficio, i prodotti da distruggere;
3) affidare il contenitore sigillato al farmacista; il farmacista potrà, concordandolo con la Asl, optare per la termodistruzione tramite Asl stessa ovvero tramite azienda autorizzata.
All’atto del ritiro dei medicinali il farmacista deve ricevere (dalla Asl o dall’azienda autorizzata) un documento di presa in carico, che può essere costituito dal formulario di identificazione dei medicinali con allegato il verbale di affidamento e custodia rilasciato dalla Asl, con il quale può scaricare detti medicinali dal registro.
La Asl, ovvero l’azienda autorizzata concorda la termodistruzione con le Forze di Polizia che provvede alla relativa verbalizzazione. Il farmacista annota gli estremi del verbale sul registro stupefacenti quale giustificativo finale dell’uscita e ne invia una copia alla Asl; questo non è necessario quando la distruzione è effettuata dalla stessa Asl.
Il tramadolo a uso diverso da quello parenterale, non essendo soggetto ad obbligo di registrazione, non segue la procedura sopra riepilogata e può essere avviato dalla farmacia a termodistruzione, trattato come rifiuto sanitario.
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