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30 Novembre 2023 YouTube, piattaforma inesplorata dai farmacisti social, ha molte potenzialità utili nell’ambito imprenditoriale della farmacia. Ecco quali
Mezzo poco utilizzato per l’imprenditorialità in farmacia, canale di traffico di Google, possibilità di creazione di contenuti approfonditi per la propria community e migliore posizionamento in ambito pharma. Questo è YouTube, piattaforma dalle potenzialità ancora poco sfruttate dai farmacisti. L’argomento è stato approfondito dal farmacista e pharmainfluencer Giacomo Pisano, conosciuto on line come “Il social media farmacista”, proprio in un video Youtube per Pharma Retail.
Youtube: canale di google ancora poco usato dai farmacisti
Pisano spiega come sfruttare YouTube e le differenze con gli altri maggiori social network come Facebook o Instagram. YouTube, per il mondo della farmacia, è un territorio inesplorato; infatti, sono ancora pochissimi i farmacisti presenti sulla piattaforma. Per questo, la teoria del posizionamento, tra i principi fondamentali del marketing, ricorda Pisano, è molto importante: “Le produzioni di contenuti oggi è legata anche al posizionamento. Infatti, il farmacista che arriva prima su uno strumento di comunicazione è chi potrà raccogliere i vantaggi di posizionamento quando arriveranno anche altri competitor”. Poi, da non dimenticare: “Un altro aspetto fondamentale di YouTube è che è il canale di traffico di Google a prescindere se l’azienda arrivi dal mondo della farmacia. ti permette gratuitamente di trovare un posizionamento nel motore di ricerca fondamentale per essere trovati online”.
Video di 20 minuti con solo il cellulare è possibile
A differenza di altri social network, il formato di YouTube, continua l’esperto, è orizzontale, non sono necessari video brevi ma, al contrario, la piattaforma “permette al professionista di esprimersi all'interno di un raggio di tempo che va intorno ai 20 minuti” e oltre. Il contenuto pur essendo strutturato lo si può sviluppare in modo molto più ampio e quindi “molto più affine rispetto alla nostra professione e al nostro essere professionisti”. Un contenuto di 20 minuti può essere anche ideato per i clienti “che vengono in farmacia comprano qualcosa e trovano su YouTube l'approfondimento”.
D’altra parte, non è detto che il farmacista in farmacia abbia sempre dei minivideo da condividere alla community, invece “YouTube permette di avere un docufilm, una micro puntata della farmacia e dell’essere professionista dedicata a un piccolo argomento”. Non sono nemmeno necessarie particolari attrezzature. Infatti, “se fino a 6 o 7 anni fa per montare un video dovevi avere dei programmi su cui caricarlo, ora con un semplice cellulare si può montare tranquillamente un video con sottotitoli e immagini. Con applicazioni gratuiti o al massimo comprando l'upgrade si può avere la possibilità di editare un video comodamente in farmacia o ufficio”.
Struttura del contenuto e frequenza di pubblicazione, ecco come fare
A livello di creazione del contenuto ci deve essere, il gancio “forte che attragga l'attenzione sul fruitore che spieghi cosa troverà all'interno del contenuto e che attiri l’utente”, il corpo, cioè uno sviluppo del contenuto e la call to action, una sollecitazione ad interagire. Pisano spiega meglio questo concetto che rientra nel marketing a risposta diretta: “il cliente non compra per istinto, non si sposta volentieri, non viene in farmacia, ma deve essere continuamente sollecitato. Ecco che i contenuti richiamano l'attenzione del cliente anche solo per iscriversi al canale YouTube, leggere una mail, venire in farmacia a scoprire una certa promozione”.
Per quanto riguarda la frequenza di pubblicazione, “i social network veloci come Instagram e Tik Tok vogliono una presenza non solo quotidiana, addirittura oraria”. Questo prevederebbe un grosso impegno nella attività imprenditoriale che spesso il farmacista non riesce ad attuare, già concentrato nella parte operativa a banco e in quella manageriale. Pisano, però, sottolinea l’importanza “sulla imprenditorialità, cercare nuovi clienti e lavorare sul marketing. Una piattaforma come Instagram richiede veramente un'attività imprenditoriale molto presente, mentre per YouTube, con un video alla settimana, ben strutturato per un paio d'anni, permette di crearsi una comunità” Inoltre “YouTube porta il dell'entrate passive perché è un canale che paga le visualizzazioni. Quindi un professionista di farmacia potrebbe dedicare mezza giornata al banco mezza giornata creare contenuti e dopo tre anni entrate passive”.
Per saperne di più:
https://www.youtube.com/watch?v=NGjq5WeEBrY&t=1s
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