farmacia dei servizi
26 Settembre 2024In Puglia si sta per concludere, con la fine di settembre, la sperimentazione nelle farmacie del monitoraggio dell’aderenza alla terapia. Proseguono le attività di screening su tumore del colon-retto, diabete, HCV
Si sta per concludere, con la fine di settembre, la sperimentazione nelle farmacie della Puglia del monitoraggio dell’aderenza alla terapia su tre patologie croniche (ipertensione, diabete e BPCO) realizzato su 15.000 cittadini pugliesi mentre sono in corso gli screening del tumore del colon-retto (con 120.000 arruolati) e del diabete non noto (con 10.000 a poche settimane dall’avvio). E a breve è previsto l’avvio del terzo screening per l'epatite C. Questo il bilancio delle attività previste dalle linee guida della farmacia dei servizi in Puglia, dove, spiega Vito Novielli presidente regionale di Federfarma, viene garantito su tutto il territorio un accesso equo ai servizi per tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che la farmacia sia rurale o urbana.
Il progetto di aderenza alla terapia, che si conclude il 30 settembre, ha già concluso, oltra alla fase di arruolamento, anche le fasi T1 e T2, che sono i due follow-up effettuati sui pazienti assistiti. “Abbiamo completato nell’ambito della farmacia dei servizi l’attività di monitoraggio dell’aderenza alla terapia in funzione delle tre patologie croniche, il diabete e la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), su tutto il territorio regionale – spiega Novielli – c’è un aspetto importante da sottolineare: è la prima volta che un progetto di aderenza alla terapia viene realizzato in modo numericamente significativo e seguendo linee guida puntuali. Le farmacie coinvolte nel progetto sono circa 700 delle circa 1.200, distribuite su tutto il territorio regionale. Abbiamo arruolato circa 15.000 cittadini pugliesi, intervistati durante la fase di arruolamento e nei due follow-up successivi (T1 e T2). Le farmacie hanno arruolato i cittadini e li hanno ricontattati a 60 giorni, e successivamente a 120 giorni, per verificare l'aderenza alla terapia prescritta. Alle persone coinvolte è stato fornito, al netto della liberatoria sui dati sensibili, una scheda in cui è stato evidenziato la migliore il livello di aderenza alla terapia. Il riscontro dell'aderenza alla terapia è stato poi comunicato al medico di medicina generale che segue il paziente. Inoltre, questo dato sarà valutato dal punto di vista epidemiologico da una Commissione tecnica scientifica della Regione Puglia”.
Attualmente, le farmacie pugliesi sono impegnate in tre attività di screening. “Una riguarda lo screening per l'HCV, – precisa Novielli – che non è ancora partito ma è previsto nei prossimi giorni. La seconda attività già in corso è lo screening del tumore del colon-retto. Abbiamo screenato per contro della Regione circa 120.000 cittadini pugliesi, offrendo loro la possibilità di approfondire eventuali condizioni pre-patologiche o meritevoli di ulteriori esami diagnostici. Questo – sottolinea – è un grande contributo alla salute pubblica e valorizza il ruolo delle farmacie nel percorso di prevenzione”.
La terza attività riguarda lo screening del diabete non noto, avviato a settembre, che rientra sempre nelle linee guida della farmacia dei servizi. “In questo caso, le farmacie hanno l'obiettivo di arruolare circa 40.000 cittadini pugliesi e nei primi giorni di settembre, circa 10.000 persone sono già state sottoposte a screening. Il progetto coinvolge al momento, circa 500 farmacie su tutto il territorio regionale che arruolano i cittadini. I cittadini vengono invitati a rispondere a un questionario, sviluppato con la collaborazione di endocrinologi della Regione Puglia, per valutare l'indice di rischio di insorgenza del diabete. Se l'indice di rischio è superiore a un determinato valore, viene effettuato un test glicemico su sangue capillare. In caso contrario, viene consegnata una scheda che segnala l'assenza di rischio. Nel caso di un elevato indice di rischio e di valori glicemici alterati, la scheda viene restituita al paziente affinché la consegni al proprio medico di medicina generale, che potrà approfondire la condizione patologica”.
“È importante sottolineare – dice Novielli – il merito della farmacia in questo processo: far emergere casi di diabete non noto, una condizione che colpisce circa il 30% dei pazienti diabetici senza che essi ne siano consapevoli. Questo screening aiuta a rendere evidenti condizioni patologiche che altrimenti potrebbero sfuggire, prevenendo complicanze legate alla malattia”.
A questi due screening, nei prossimi giorni, si aggiungerà lo screening per l'epatite C un progetto che “ha il carattere della sperimentazione ma che ha tutte le premesse per essere un’attività permanente in farmacia. L’arruolamento sarà su base volontaria o indotta grazie a una campagna di comunicazione con messaggi sui canali social che invitano il cittadino target a recarsi in farmacia per sottoporsi al test. Obiettivo è coinvolgere 1.000 farmacie aderenti. Questo test, eseguito su sangue capillare o campione salivare, verrà offerto in una doppia possibilità di somministrazione del test ma preferibilmente su sangue capillare. L’epatite C è una malattia curabile e molti non sanno di averla”.
“Infine, voglio sottolineare come questo sistema di screening sia stato progettato per proporli in modo uniforme su tutto il territorio regionale, in tutte le province e senza distinzioni tra farmacie rurali circa 300 e urbane, garantendo un accesso equo ai servizi per tutti i cittadini. Se il sistema di raccolta dei campioni nella farmacia di città si fa due volte alla settimana anche nel piccolo centro manterrà la stessa frequenza. E questa è una condizione che probabilmente in questo momento storico della vita e della assistenza territoriale solo la farmacia riesce a offrire”.
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