farmacia dei servizi
22 Ottobre 2024Cittadinanzattiva ha presentato oggi al Ministero Rapporto Civico sulla Salute al cui interno è presente un capitolo dedicato alla farmacia dei servizi nell’ambito dell’assistenza sanitaria
Il modello di farmacia dei servizi o di comunità, delineato dalle riforme a partire dagli anni 2000, ha acquisito un ruolo rilevante nell'ambito dell'assistenza sanitaria territoriale e ha reso le farmacie punti nevralgici per l'erogazione di servizi sanitari in un inquadramento normativo che ha ben perimetrato la sfera di operatività senza sovrapposizioni con altri operatori, professionalità o strutture sanitarie. Il contributo dei farmacisti è ad adiuvandum, non sostituisce ma rafforza l'offerta sanitaria nella fiducia da parte della popolazione. Questo è il profilo della farmacia e del farmacista che emerge dal Rapporto Civico sulla Salute di Cittadinanzattiva presentato oggi al Ministero, al cui interno è presente un capitolo dedicato alla farmacia dei servizi nell’ambito dell’assistenza sanitaria.
Il nuovo modello di farmacia, a regime, si legge nel report, si configura come un vero e proprio presidio sanitario, integrato nel sistema di cure primarie fondamentale soprattutto quando la carenza di servizi e figure professionali sul territorio, la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne rappresenta un elemento di disuguaglianza. Questo modello di farmacia contribuisce a:
In particolarmente nelle aree interne, data la maggiore difficoltà di accesso ai servizi sanitari, le farmacie rappresentano spesso l'unico punto di accesso diretto ai servizi sanitari per i residenti, offrono un primo livello di assistenza sanitaria, riducendo la necessità di spostamenti verso strutture più lontane e decongestionando gli ospedali e diventano veri e propri presidi sanitari di prossimità, assumendo funzioni che vanno ben oltre la semplice dispensazione di farmaci, o ampliando la distribuzione per conto di farmaci che altrimenti sarebbero disponibili solo presso gli ospedali.
L’evoluzione della farmacia di servizi è stata guidata da un percorso normativo avviato con la Legge di Bilancio 2018 e la sperimentazione di nuovi servizi in nove regioni italiane, segnando l’inizio di una trasformazione che ha visto, con la Legge di Bilancio 2020, l’estensione della sperimentazione a tutte le regioni a statuto ordinario. Questo ha portato a un massiccio investimento di oltre 50 milioni di euro tra il 2021 e il 2022.
Il ruolo del farmacista è stato ulteriormente formalizzato con il Decreto Ministeriale 77 del 2022, che ha riconosciuto la rete delle farmacie come parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con nuove funzioni come la somministrazione di vaccini e test diagnostici. Il Milleproroghe del 2023 ha prorogato la sperimentazione fino al 2024, stanziando ulteriori fondi per rafforzare il ruolo delle farmacie nella gestione delle cronicità e nella prevenzione. Il recente Ddl “semplificazioni” 2024 ha delineato il passaggio decisivo prevedendo l’uso di locali separati da quelli della farmacia stessa, per erogare prestazioni nell’ambito del Ssn, dalla dispensazione di dispositivi medici ai test per glicemia, emoglobina, urine, non più limitate all’autocontrollo; dalle vaccinazioni ai test diagnostici per il contrasto all’antibiotico-resistenza.
Va anche detto, sottolinea Cittadinanzattiva, “che le disposizioni del Ddl “semplificazioni” non ampliano la gamma dei servizi già oggi assicurati dalle farmacie; riaffermano i requisiti di legge in materia di adeguatezza igienico-sanitaria e di tutela della privacy previsti per l’erogazione dei servizi in farmacia; non realizzano, in alcuna parte, sostituzioni di sorta nei confronti di medici o di altri professionisti sanitari”.
E fa notare anche “come la sfera di operatività della farmacia dei servizi sia stata ben perimetrata dal legislatore, affinché le farmacie siano messe nelle condizioni di offrire effettivamente quei servizi di cui possono farsi carico, senza sovrapposizioni con altri operatori, professionalità o strutture sanitarie. Il contributo dei farmacisti è quindi, come dire, ad adiuvandum, non sostituisce ma rafforza l'offerta sanitaria in Italia di alcune prestazioni socio-sanitarie, prestazioni che sono erogate da quei soggetti – i farmacisti – che godono di fiducia la parte della popolazione e che nessuno, né loro né i cittadini, ha interesse a sgretolare dopo averla consolidata nel tempo”.
Il Rapporto Civico evidenzia come l’offerta dei servizi nelle farmacie sia estremamente diversificata a livello regionale. Se in regioni come la Basilicata oltre il 56% delle farmacie è coinvolto nella sperimentazione della farmacia dei servizi, altre regioni come Calabria, Veneto e Lombardia mostrano percentuali più basse, rispettivamente del 25%, 34% e 37%. Tuttavia, vi sono regioni come Umbria, Marche e Piemonte che superano il 50%, evidenziando un impegno significativo nell’offrire servizi.
Tra i servizi più attivati figurano quelli di telemedicina, con ECG e Holter pressorio disponibili in 13 regioni. La spirometria, un esame cruciale per il monitoraggio delle patologie respiratorie, è attivata in 8 regioni, mentre la ricognizione della terapia farmacologica e il monitoraggio dell’aderenza alle terapie sono presenti in 12 e 10 regioni rispettivamente.
Lo screening per il tumore al colon-retto è uno dei servizi di prevenzione più diffusi, attivato in 12 regioni. In tema di screening, risalta l’impegno del Veneto, che ha reso accessibile 6 diversi tipi di screening. In Umbria presentano screening per rischio cardiovascolare, mentre lo screening per il tumore alla cervice uterina è stato attivato in farmacie di Veneto e Campania, regione – quest’ultima – che ha anche attivato presso le farmacie lo screening per il tumore alla mammella.
Anche le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali sono offerte da molte farmacie, con 13 regioni coinvolte nella somministrazione di vaccini anti SARS-Cov2 e 8 regioni che offrono vaccini antinfluenzali. “La prossima sfida – per Cittadinanzattiva – sarà sicuramente un maggior coinvolgimento delle farmacie nelle cosiddette vaccinazioni routinarie. Più della metà dei farmacisti (dal 54,5% al 58,1%) è favorevole all'introduzione in farmacia della vaccinazione contro Herpes Zoster, Papilloma virus (HPV) e Pneumococco, così come il 70% circa dei cittadini che vedrebbero molto bene il coinvolgimento delle farmacie nelle tre vaccinazioni citate”.
Tra gli ulteriori servizi, troviamo gli allestimenti personalizzati di terapia antibiotica in farmacie di 5 Regioni, il servizio di deblistering solo in farmacie dell’Umbria; i test per emoglobina glicata sono disponibili in farmacie di Liguria e Campania, dove sono anche disponibili test per il quadro lipidico.
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