antibiotici
24 Aprile 2025Federfarma Basilicata rilancia il ruolo delle farmacie nel contrasto all’antibiotico-resistenza, promuovendo informazione, test rapidi come la PCR e l’uso appropriato di antibiotici e antiacidi per tutelare la salute pubblica
L’azione di contrasto all’antimicrobico resistenza può e deve passare dalle farmacie che possono intervenire informando sull’uso scorretto degli antibiotici, ma anche di farmaci antiacidi e inibitori di pompa protonica che possono alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di batteri multiresistenti, ma anche con strumenti semplici come il test della PCR – la Proteina C-reattiva –disponibile nella farmacia dei servizi che permettere la distinzione tra infezione batterica e virale migliorando l’appropriatezza prescrittiva. A sottolinearlo è Federfarma Basilicata, che rilancia il ruolo attivo delle farmacie nel prevenire quella che viene definita una “pandemia silente”, in particolare nelle regioni del Sud Italia dove il fenomeno risulta particolarmente diffuso.
L’uso improprio degli antibiotici, soprattutto in ambito domestico e senza consulto medico, sta alimentando la crescita di microrganismi resistenti – tra cui Escherichia coli, Streptococco, Enterococco e Klebsiella – che diventano via via sempre più difficili da trattare. Il problema, come riporta costantemente l’Aifa, si acuisce nei mesi invernali, quando gli antibiotici vengono spesso utilizzati impropriamente contro virus influenzali, che invece richiederebbero altri trattamenti.
Come ricorda il presidente regionale di Federfarma Basilicata Antonio Guerricchio, "è fondamentale una corretta gestione degli antibiotici, che spesse volte il cittadino utilizza perché li ha in casa ma lo fa senza consultare né il medico né il farmacista. L'uso improprio di questa tipologia di farmaco riduce l'efficacia delle terapie e porta l'organismo a ritrovarsi senza difese anche contro infezioni banali. I fondi che saranno destinati alla Basilicata dovranno essere intercettati mettendo in campo una vera sinergia tra istituzioni politiche, aziende sanitarie e farmacisti per poter ottenere risultati concreti nel contrasto al fenomeno dell'antibiotico resistenza".
Ma nel mirino ci sono anche altri farmaci di uso comune: l’abuso di antiacidi e inibitori di pompa protonica, infatti, può alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di batteri multiresistenti.
Per rispondere a questa emergenza, è stato avviato a livello nazionale il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (Pncar), che promuove un approccio “One Health” – umano, veterinario e ambientale – alla sorveglianza e all’uso degli antibiotici. In questo quadro, le farmacie si rivelano un presidio fondamentale, capaci di supportare i cittadini nel rispetto delle terapie, di fornire informazioni chiare e affidabili e di sensibilizzare contro i rischi dell’automedicazione.
Il Ministero della Salute ha stanziato in favore della Basilicata 1,2 milioni di euro per contenere il fenomeno dell’antibiotico resistenza: “Più di 400 mila euro per ciascuno degli anni che vanno dal 2023 al 2025 destinati alla regione per fronteggiare il fenomeno dell’antibiotico resistenza – ha spiegato nei giorni scorsi il Capogruppo regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
Si tratta di fondi, 400mila euro per anno, che dovranno essere intercettati dalla Regione per mettere in campo azioni di contrasto all'uso smodato di antibiotici e quindi occorrerà, sottolinea una Nota di Federfarma Basilicata, anche con il coinvolgimento delle farmacie lucane, attuare una serrata sorveglianza sia sul consumo degli antibiotici in campo umano che veterinario. Le farmacie, sono già preposte alle attività di controllo sull'aderenza terapeutica degli utenti, quindi ci sono già le basi per essere impiegati nel contrasto al fenomeno di abuso di antibiotici anche mediante campagne informative e di sensibilizzazione rivolte al cittadino.
Fra le azioni auspicate da Federfarma, anche l’attivazione nelle farmacie dei servizi di test rapidi come quello della PCR con cui valutare i valori della Proteina C- reattiva che indica la presenza o meno di un'infiammazione ma determina anche l’efficacia di una terapia, oltre a permettere la distinzione tra un'infezione batterica ed una virale.
Un esame semplice, ricorda Federfarma, ma che si rivelerebbe utile per ottimizzare la terapia antibiotica e quindi per dare in supporto certo e fondato ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta per garantire una appropriatezza prescrittiva della terapia antibiotica.
Diverso il discorso in campo veterinario e zootecnico in particolare, dove l'utilizzo degli antibiotici fa da contraltare essendo in netta diminuzione anche grazie ad un rigoroso sistema di tracciatura dei medicinali reso possibile dalla ricetta elettronica veterinaria e dall’applicazione di precise interventi coordinati dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-resistenza che permettono l'uso appropriato degli antimicrobici e che danno indicazioni precise sulla scelta del farmaco da utilizzare, sulla dose e sulla durata della terapia sull'animale.
Per il Presidente di Federfarma Potenza Carlo Claps "sul fenomeno dell'antibiotico resistenza il farmacista può svolgere un importante ruolo di informazione, controllo e supporto alla terapia prescritta dal medico, indagando sull’uso degli antibiotici e sulla conoscenza, da parte del cittadino delle cause che possono derivare dall'uso improprio degli antibiotici. Il cittadino però deve fare la sua parte seguendo le prescrizioni, evitando l’automedicazione e rispettando anche le più banali regole di prevenzione. Di contro, le istituzioni devono investire in programmi di sorveglianza e formazione".
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