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14 Maggio 2025Il presidente dei biologi Vincenzo D’Anna chiarisce: non siamo contro i farmacisti, l’obiettivo è la tutela delle competenze. Federfarma accoglie positivamente l’apertura: farmacie pronte al confronto costruttivo

Le farmacie sono pronte al dialogo tra le professioni e confermano l’interesse di avere regole chiare per l’erogazione dei servizi che tutelino sia gli utenti che gli operatori, direzione in cui è già rivolta la nuova Convenzione farmaceutica. Risponde così Federfarma all’apertura dichiarata dal presidente della Federazione Nazione degli Ordini dei Biologi che nel corso della propria convention ha detto: “Non siamo contro i farmacisti, ma al contrario vogliamo essere propositivi”.
Nel suo intervento il presidente dei biologi, Vincenzo D’Anna ha sottolineato che “il Poct (point of care testing) ovvero il test di prelievo capillare esiste già da tempo, anche nelle strutture ospedaliere, ma non vale per tutti i singoli esami e poi resta necessaria l’assunzione di responsabilità”. E con riferimento alla Convenzione farmaceutica ha aggiunto:
“E’ necessario che vi sia un’assunzione di responsabilità da parte del farmacista che non può firmare il referto, ma solo un attestato di esito”. La Fnob lancia un appello al ministro della Salute Orazio Schillaci: “Ci vuole una legge che dica chi faccia cosa. Esigiamo rispetto, i diritti non sono negoziabili. Le leggi sono necessarie per tutelare i diritti del cittadino e di tutte le categorie delle professioni sanitarie”.
E sulle regole Federfarma è in linea con la Fnob: “E’ anche interesse delle farmacie avere regole chiare per l’erogazione dei servizi che tutelino sia gli utenti che gli operatori. La nuova Convenzione farmaceutica, in vigore dal 6 marzo scorso, va già in questa direzione, tenendo conto delle richieste e delle esigenze espresse dalle Regioni e ratificate dalla Conferenza Stato-Regioni”.
Federfarma prende atto con favore delle dichiarazioni del Presidente della FNOB e “confida che questa presa di posizione ponga fine a incomprensioni e polemiche sterili che creano incertezza e finiscono per penalizzare i cittadini”.
Federfarma apre quindi al confronto e “qualora il Ministero della salute riterrà di aprire un tavolo di confronto aperto alla partecipazione non solo degli Ordini, ma anche delle Associazioni professionali, è pronta a dare il proprio contributo costruttivo in quella sede per definire le modalità di collaborazione con gli altri professionisti, nell’ottica di individuare soluzioni positive per tutti, in primis per gli utenti del SSN. L’auspicio è che si possa aprire finalmente un periodo di collaborazione e di sinergia nell’interesse dei cittadini”.
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