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26 Settembre 2025

Farmacie comunali, prospettive di crescita in Lombardia ma carenza di farmacisti tema da affrontare

Uno studio di Confservizi Lombardia e KPMG fotografa per la prima volta la rete delle farmacie comunali: presidio sanitario capillare, ruolo sociale e nuove sfide tra burocrazia e carenza di personale

di Redazione Farmacista33


Farmacie comunali, prospettive di crescita in Lombardia ma carenza di farmacisti tema da affrontare

In Lombardia settore delle farmacie comunali vale oltre 500 milioni di euro all’anno e conta 468 sedi distribuite in 239 Comuni, pari al 15,5% della rete farmaceutica lombarda con un futuro possibile di crescita e di reinvestimento. Sono questi i numeri che emergono dal primo studio realizzato da Confservizi Lombardia con la collaborazione di KPMG e presentato nella sede di ANCI Lombardia: “Le farmacie comunali in Lombardia. Dinamiche attuali e prospettive future” in occasione della Giornata mondiale del farmacista.

Un’indagine che fotografa per la prima volta la reale dimensione delle farmacie pubbliche regionali, spesso unico presidio sanitario nei territori più periferici. Ma i dati raccontano anche di un comparto che, pur solido sul piano economico e finanziario, si trova oggi a dover affrontare sfide non banali.   

Troppa burocrazia e carenza di personale 

“Le farmacie comunali esistono e sono un presidio fondamentale per le comunità lombarde in cui operano – ha sottolineato Yuri Santagostino, presidente di Confservizi Lombardia –. Ci confrontiamo con criticità importanti: dall’eccessiva burocrazia del Codice degli appalti, che rappresenta un fardello, alla carenza di personale, senza dimenticare però le opportunità che nascono dalle sinergie tra aziende e farmacie di territori diversi. Le economie di scala e la condivisione di competenze possono rafforzare la nostra capacità di risposta ai cittadini. Come Associazione siamo disponibili a lavorare con la Regione Lombardia per integrare maggiormente le farmacie nel sistema sociosanitario”.

Un concetto ripreso dal direttore generale di Confservizi Lombardia, Giuseppe Viola, che ha insistito sulla necessità di “individuare strumenti e strategie capaci di sostenere i gestori delle farmacie comunali nello sviluppo di modelli organizzativi moderni, in grado di rispondere alle esigenze di oggi e di domani”. Viola ha rivolto un appello diretto ai sindaci: “Valutino l’apertura di nuove sedi laddove esistono spazi vacanti”.

La ricerca evidenzia anche le criticità del mercato del lavoro: 198 sono i Comuni in cui potenzialmente nei prossimi anni si potrà aprire una farmacia. Ma si dovrà fare i conti con un decremento dei laureati in farmacia del 20% negli ultimi anni (erano più di 5000, ora 4000 all’anno) e un turnover fortissimo: la maggior parte delle farmacie interpellate hanno 1 o 2 posizioni di ricerca personale aperte. Come trattenere i farmacisti? La sfida, quindi, non è solo attrarre nuovi professionisti, ma soprattutto trattenerli, con percorsi di formazione e valorizzazione delle competenze.

Il ruolo sociale delle farmacie comunali è stato ricordato da Giuliano Masina, responsabile del settore Farmacie per Confservizi Lombardia: “La prima farmacia comunale è nata nel 1903 a Reggio Emilia per distribuire medicine ai poveri. Oggi il ruolo si è evoluto, ma il Dna è rimasto lo stesso. Le farmacie pubbliche offrono prevenzione, vaccinazioni e servizi differenziati, reinvestendo i propri utili in attività utili alla collettività, dalle mense scolastiche agli asili”.

La strategia delle reti funziona

Accanto alle criticità, emergono anche esperienze di eccellenza. La rivoluzione arriva dalle reti: 12 aziende hanno dato vita ai primi modelli di collaborazione pubblica, centralizzando acquisti e procedure, e gestendo insieme 45 farmacie con performance superiori alla media nazionale. “Abbiamo creato un vero network pubblico in grado di competere con i privati”, hanno raccontato Cristiano Canova per LeComunali – Farmacie in rete (Milano, Crema e Lodi) e Giordano Romano per Le farmacie fuori dal Comune (Varese).

Un approccio condiviso anche dalle istituzioni. Giacomo Ghilardi, vicepresidente vicario di ANCI Lombardia, e Massimo Giupponi, presidente di Anci Lombardia Salute e direttore generale di ATS Bergamo, hanno chiesto l’apertura di un tavolo di confronto permanente: “In un contesto in cui sempre più servizi si spostano dagli ospedali al territorio – hanno affermato – è fondamentale sostenere farmacie e Comuni, che sono chiamati a giocare un ruolo da protagonisti”.

TAG: FARMACIE COMUNALI, CARENZA DI FARMACISTI, LOMBARDIA

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