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Politica e Sanità

03 Dicembre 2014

Banco farmaceutico: sempre più malati e invalidi non riescono ad acquistare farmaci


Una popolazione di oltre 50 mila persone con disabilità e malattie, dal 2013 a oggi ha perso potere di acquisto per poter accedere ai farmaci, compresi quelli con prescrizione medica: il fenomeno ha visto una crescita del 33% rispetto allo stesso periodo 2012-2013. I dati sono stati resi noti Fondazione Banco farmaceutico e dall'Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra oggi e fanno riferimento a un campione di persone che sono entrati in contatto con l'associazione o che hanno preso parte ai pellegrinaggi Unitalsi. Per andare incontro a questa nuova frontiera della povertà sanitaria, le due organizzazioni hanno anche dato vita a una collaborazione, che prevede la fornitura gratuita di medicinali: per gli zaini di primo soccorso impiegati in tutti i pellegrinaggi accanto per le persone malate e disabili, per tutti i treni che partono per i pellegrinaggi e per le case di accoglienza per persone disabili e malate di Unitalsi presenti in tutta Italia. Secondo i dati registrati disabilità e la malattia sono sempre più sinonimi di povertà: «I disabili che hanno bisogno dei medicinali hanno per il 20% oltre 80 anni, il 27% tra 70 e 79 anni, il 14% tra 55 e 64 anni, il 7,5% tra 35 e 44 anni e il 2% tra 15 e 24 anni. Tra questi il 33% sono maschi e il 67% femmine. I farmaci più richiesti sono quelli per le malattie del sistema cardiovascolare (24%), del tessuto connettivo (17%), neurologiche (13%), endocrine metaboliche (9%) e psichiatriche (9%)». A fronte di questa situazione, sottolineano le due organizzazioni, il Governo, che nel 2004 il Governo investiva per il mondo disabile circa 1 miliardo di euro, nel 2014 ha previsto solo 250 milioni, e a causa di questo decremento degli investimenti è diminuita anche l'assistenza domiciliare che è ormai sotto le 10 ore settimanali.
«Quella della povertà sanitaria è una nuova frontiera che apre scenari preoccupanti soprattutto per le tante troppe persone disabili che vivono da sole senza nessun sostegno nel nostro Paese» commenta Salvatore Pagliuca, presidente nazionale di Unitalsi.
«I dati ci dicono che anche le categorie sociali che dovrebbero essere più protette cominciano a trovarsi in difficoltà. Un campanello di allarme che deve fare raddoppiare i nostri sforzi per fare in modo che in Italia si allarghi sempre di più la rete di solidarietà che sta sostenendo in silenzio un Paese in grandi difficoltà» aggiunge Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco farmaceutico.

Simona Zazzetta

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