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Politica e Sanità

15 Gennaio 2015

Remunerazione, Falorni (commercialista): rinvio e incertezze creano perdita in termini di investimenti


Le ricadute di un ulteriore rinvio a proposito della revisione della remunerazione sono difficili da stimare, perché ogni analisi va riferita al contesto della singola regione. Ma la situazione di incertezza costituisce sicuramente una perdita per gli imprenditori che non sono in grado di poter avere una visione di medio periodo che permette investimenti. È questo in sintesi la riflessione a Farmacista33 di Franco Falorni, commercialista titolare dell'omonimo studio a Pisa, specializzato nel settore farmaceutico, e docente di economia d'impresa alla facoltà di Farmacia di Pisa. «Ogni regione ha una situazione diversa. Per quanto riguarda la Toscana, se il valore medio della ricetta è sceso a circa 12,5 euro, è vero che abbiamo iniziato a vedere alcune farmacie in cui tale valore ha iniziato ad aggirarsi intorno ai 10 euro. In questo contesto, con il nuovo sistema di remunerazione queste farmacie non perderebbero. Cosa diversa in altre regioni, in cui il valore medio della ricetta sta calando ma è comunque superiore alla Toscana». In sostanza, «per poter dire se il rinvio determini danni la riflessione va riferita alle singole regioni. Quello che è vero, e che vale per tutti, è che la situazione di incertezza, la precarietà che deriva da questi ritardi, è certamente di danno per l'imprenditore che non è in grado di avere una visione del medio periodo e di conseguenza fatica a investire». Detto questo, continua, «mi si permetta una provocazione: la situazione sta precipitando sui valori quasi corrispondenti a quanto il Ssn trasferisce alle farmacie per il servizio svolto e stiamo quasi rasentando una situazione in cui se non cambia il sistema di regole e il perimetro economico, finanziario, organizzativo del sistema farmacia si rischia di arrivare all'assurdo che prima o poi il sistema farmacia pagherà per avere la concessione dal Ssn. Intendo dire che se si fa un'analisi economica dei prodotti erogati e soprattutto dei servizi offerti per il Ssn ci sono situazioni in cui la farmacia non sta guadagnando». Quasi a dire che la farmacia «se le cose continuano così arriverà, per assurdo, a una situazione in cui paga per svolgere il servizio in convenzione».

Francesca Giani

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