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Politica e Sanità

16 Gennaio 2015

Credifarma, Ghiani: valutazioni non possibili fino a quando non avremo dati concreti


Saranno tre tavoli tecnici che partiranno settimana prossima a costruire, sulla base delle indicazioni dei soci, il percorso su Credifarma, la finanziaria di categoria, fino ad arrivare alla convocazione dell'assemblea ordinaria dei soci per fine mese in cui si formalizzeranno le linee guida. È questo il punto di Carlo Ghiani, presidente di Credifarma (di proprietà di Federfarma 66%, Bnl - Gruppo Bnp Paribas 17% e UniCredit Banca 17%), al termine di una settimana che ha visto susseguirsi una serie di appuntamenti - due riunioni del Cda e un incontro con Banca d'Italia, l'organo di vigilanza. «Ribadisco che posso parlare da presidente e che chi gestisce la situazione e definisce i percorsi sono i soci. Credo che sarà da questi tavoli tecnici che emergerà la fattibilità o meno delle indicazioni. Per quanto mi riguarda, è stata mandata una lettera al consiglio di amministrazione che a grandi linee ha prospettato il percorso, ma al momento presentato senza alcun dato a supporto o accordo. Non ho dati concreti per poter dare una valutazione. Ma ribadisco la priorità che è portare a casa la possibilità di salvare il maggior numero di dipendenti possibile, la società e garantire il servizio per le farmacie. Avremo tempo poi per fare valutazioni su come è stata condotta tutta la vicenda». Alcuni brevi indicazioni sono state diffuse sull'house organ di Federfarma, Filodiretto: «Riportare Credifarma al suo "core" business storico, ossia l'anticipo delle distinte riepilogative contabili e il recupero dei pagamenti Asl. E trasferire alle banche socie, tramite cessione di ramo d'azienda, l'attività consistente nell'erogazione di crediti». Al piano «sta lavorando Federfarma di concerto con i partner (Bnl-Gruppo Bnp Paribas e Unicredit) per rilanciare la finanziaria delle farmacie dopo la chiusura in passivo del bilancio 2014» e, ricorda Filodiretto, l'assemblea del 29 dovrà «dare luce verde al business plan (con il programma degli interventi su costi e ricavi per assicurare stabilità ai bilanci a venire) e nominare l'advisor che dovrà gestire la cessione del ramo d'azienda».

Francesca Giani

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