Politica e Sanità
05 Marzo 2015Ddl concorrenza, Mnlf: solo falsità su nuove farmacie e fascia C
«Quando un Governo ascolta solo i più forti o i loro rappresentanti politici ha, inevitabilmente, una visione distorta della realtà e compie scelte sbagliate». Lo sottolinea un comunicato del Movimento nazionale liberi farmacisti che torna sul Ddl concorrenza varato il 20 febbraio dal Consiglio dei ministri per sottolineare, numeri alla mano, come il Governo Renzi si sia fatto convincere a rinunciare al progetto di liberalizzazione da una serie impressionante di falsità. Per cominciare la nota Mnlf prende di mira la dichiarazione reiterata del presidente di Federfarma sulla prossima apertura di 3000 farmacie. «Peccato» dice la nota «che le farmacie che mai apriranno alla fine del concorso straordinario partito ormai tre anni fa e su cui pendono molti ricorsi dei titolari di farmacia, saranno poco più di 1200. Poco più del 6% delle attuali farmacie. Ad oggi» continua la nota «non una sola farmacia è stata aperta grazie al decreto-legge 24 gennaio 2012, n.1 che, lo ricordiamo, rappresentò un ripiego dopo il blitz notturno politico-corporativo mirato proprio a evitare la liberalizzazione dei farmaci di fascia C già presente nelle bozze del Governo Monti». Poi i liberi farmacisti se la prendono con l'allarme per la salute pubblica lanciato dal ministro Lorenzin ma anche dall'Aifa per il rischio di aumento del consumo dei farmaci con la liberalizzazione della fascia C. Una presa di posizione stridente, per Mnlf, visto che «nessun dito è stato alzato quando questa associazione denunciava l'abitudine diffusa su tutto il territorio nazionale di consegnare proprio quei farmaci d fascia C senza la dovuta prescrizione medica. Dov'era il ministro» si domanda la nota «quali controlli ha fatto quando migliaia di dipendenti laureati ogni giorno vengono costretti a violare la legge, pena la perdita del proprio posto di lavoro?» Infine l'ultimo capitolo riguarda la ventilata chiusura delle piccole farmacie. «Peccato che i conti non tornano perché la perdita media per ogni farmaci si aggirerebbe intorno ai 30/35 euro al giorno. Si può fallire con queste cifre?» sottolinea Mnlf. «Il Paese continua ad essere bloccato» conclude. «I giovani "soffocati" dal peso corporativo debbono subire l'elevato grado di disoccupazione senza che sia data loro la possibilità di reagire esercitando liberamente la propria professione. Sempre e solo le categorie protette trovano rappresentanza nel potere. Anche chi si presenta come "rinnovatore" o "rottamatore" non riesce a rottamare l'intreccio perverso degli interessi di casta».
Marco Malagutti
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