Politica e Sanità
11 Marzo 2015Tra i farmacisti territoriali emerge che le informazioni che si ricercano con maggior frequenza riguardano farmaci e interazioni, seguite da normativa fiscale e legale per la professione, marketing e gestione della farmacia e che le informazioni di cui si necessita vengono cercate soprattutto online. «Una tendenza che rispecchia la maggiore versatilità dello strumento rispetto alla difficoltà nell'attività quotidiana di trovare momenti per l'informazione. Ma accanto a questa modalità, anche quando si parla di formazione, non bisogna rinunciare alla ricchezza di un confronto con colleghi e interprofessionale e di un approccio pratico». Il dato è emerso dall'indagine #Professionefarmacista condotta via web da Edra-Lswr, su circa 1.500 farmacisti territoriali e 500 ospedalieri voluta per disegnare le esigenze emergenti per la professione e che verrà presentata a FarmacistaPiù, l'assiste annuale dei farmacisti che, nel suo secondo appuntamento, si terrà a Milano, presso Fieramilano City, dall'8 al 10 maggio e la riflessione sulla formazione è di Pia Policicchio, presidente Fenagifar, a cui abbiamo girato lo spunto. «Un dato che confermo anche per quella che è la nostra percezione e d'altra parte rispecchia la versatilità e la rapidità dello strumento soprattutto nella ricerca di informazioni». Detto questo, «quando si parla di formazione, credo che sia auspicabile non rinunciare all' approccio frontale. Credo che sia importante l'interazione con docente e discenti, in grado di portare a un accrescimento che va oltre la sola progressione delle conoscenze. Ma più in generale il nostro auspicio è di trovare anche all'interno dell'attività lavorativa momenti di confronto con i colleghi e con il team, come strumenti di formazione e di informazione, perché credo che sia il confronto a far progredire davvero». Anche perché «ci sono tutta una serie di argomenti che fanno parte della nostra attività quotidiana e su cui l'offerta formativa non sempre è esaustiva. Penso per esempio alla problematica della stomia che ci vede sempre più coinvolti nella gestione del paziente e che non trova sempre una risposta formativa rispondente alle necessità. Questo a mio parere dipende in parte anche dalla rigidità del sistema Ecm, che rende talvolta poco agevole l'attivazione di un percorso formativo, mentre credo che formazione e informazione siano aspetti che necessitano una grande fluidità e una grande aderenza alla compagine professionale e sociale». La logica infatti è che «è sempre più importante la specializzazione, per ragioni professionali, deontologiche ma anche di occasioni professionale e lavorativa e questo deve trovare più ampio spazio nella quotidianità lavorativa». Una riflessione anche su Farmacista Più, «che rappresenta un importante momento di aggregazione e confronto a livello nazionale, utile anche per aprire diversi punti di vista che possono arrivare anche da altre professioni».
Francesca Giani
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