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Politica e Sanità

20 Marzo 2015

Truffa a Ssn, Nas di Padova: farmacisti falsificavano ricette rosse


Una truffa di proporzioni notevoli, 500mila euro, organizzata da una coppia di farmacisti, rispettivamente titolare e collaboratrice di una farmacia di Verona è stata scoperta da un'indagine condotta dai carabinieri del Nas di Padova. Lo ha reso noto nei giorni scorsi il ministero della salute, spiegando che il sospetto dell'illecito ha avuto origine dalle «quantità insolitamente elevate di prescrizioni di farmaci da parte di un medico di base». Nel 2013 i carabinieri avevano avviato degli accertamenti, coordinati da Maria Federica Ormanni, sostituto procuratore della Procura di Verona hanno così appurato che i due farmacisti, dopo aver rubato il timbro e le ricette rosse all'ignaro medico, le falsificavano intestandole a pazienti inconsapevoli, alcuni dei quali deceduti. La truffa al Servizio sanitario nazionale avrebbe fruttato circa mezzo milione di euro: a tanto corrispondeva infatti la somma delle oltre cinquemila ricette rubate individuate dagli uomini del Nas, che hanno sequestrato presso la farmacia centinaia di farmaci privi di fustella. «La notizia dell'indagine nei confronti di una coppia di farmacisti veronesi, ove i fatti fossero accertati, mi lascia senza parole e molto amareggiato» ha commentato Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. «La vicenda, così come pervenutaci dai media, posto che nessuna informativa da parte delle forze dell'ordine e del Tribunale di Verona è infatti giunta nella sede di Federfarma Verona, se confermata in sede di giudizio, risulta di estrema gravità». Nella nota Bacchini rileva in primo luogo il mancato rispetto nei confronti dei cittadini coinvolti e il danno alle casse dell'erario e condanna «l'atteggiamento asseritamente truffaldino che va nella direzione opposta all'etica della farmacia e di tutte le centinaia di farmacisti che operano quotidianamente nella provincia di Verona con grande dedizione professionale e umana e che da tale comportamento sono i maggiormente danneggiati».

Renato Torlaschi

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