Politica e Sanità

27 Maggio 2015

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Per evitare che il farmacista collaboratore resti nell'ombra del titolare e delle sue decisioni strategiche su nuovi servizi, vendita online, ingresso di capitali, l'Ordine dei farmacisti francesi ha elaborato delle linee guida volte a valorizzare questa figura. Il testo analizza i nuovi bisogni professionali e suggerisce i percorsi adeguati a percorrerli, primo fra tutti la formazione: è indispensabile che anche al collaboratore sia consentito e, anzi, raccomandato un costante aggiornamento professionale. Nel complesso 20 messaggi chiave definiti sulla base degli interventi e delle testimonianze raccolte durante gli Stati generali del farmacista collaboratore del 19 gennaio scorso a Parigi, e pubblicati online per essere costantemente aggiornati. «Queste raccomandazioni» ha spiegato Valérie Bourey de Cocker, vice-presidente del Consiglio centrale della sezione D (quella dei farmacisti non titolari) «propongono in particolare di istituire un osservatorio per l'indipendenza professionale del farmacista collaboratore in seno all'Ordine, di rendere accessibile la formazione professionale continua a tutti i collaboratori, specialmente agli interinali, o ancora di agevolare l'ingresso nel capitale d'impresa dei colleghi che lo desiderano. Intendono anche focalizzarsi su tutte le nuove missioni nelle quali possa essere coinvolto il collaboratore». Da un lato, infatti, il collaboratore di farmacia si trova nella posizione ideale per implementare, d'accordo con il titolare, progetti quali: gli screening, l'educazione terapeutica del paziente, la gestione della qualità in farmacia. Per contro, avere coscienza del ruolo che si intende ricoprire ed essere adeguatamente preparati sono i primi strumenti per difendere la propria autonomia professionale da eventuali pressioni del titolare.

Elisabetta Lucchesini