Bugiardino digitale, Aceti (Tdm): importante che accompagni sempre il farmaco
Farmindustria e Farmadati hanno suggerito di escludere le opzioni wi-fi e bluetooth dalle modalità di trasmissione digitale del bugiardino, a causa della complessità tecnica e dei possibili rischi informatici. Si lavorerà quindi su soluzioni che consentiranno di spedire al paziente il foglietto via mail oppure via smartphone, attraverso un'App che ne permetterebbe la visualizzazione sul display del telefonino. Il tema è diventato di particolare attualità da quando l'Aifa ha chiarito che, quando ci sono delle modifiche al bugiardino e il farmacista deve consegnare al paziente la versione aggiornata, è ammesso l'utilizzo di formati digitali oltre al tradizionale foglietto cartaceo. «Ben vengano le alternative alla carta e tutto ciò che può ridurre lo spreco e l'impatto ambientale, - ha dichiarato di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - ma è molto importante che il bugiardino accompagni il farmaco e non soltanto la persona. Infatti, se ho un farmaco in casa senza l'aggiornamento cartaceo potrei non avere più a disposizione quello che farmacista mi aveva fornito per via telematica magari qualche mese prima». Le nuove modalità devono dunque integrarsi con quelle tradizionali e Aceti ricorda i molti anziani affette da patologie croniche e che spesso non hanno molta dimestichezza con le nuove tecnologie: «è poi importante che gli aggiornamenti, anche quelli cartacei, siano evidenziati e ben leggibili da parte dei pazienti». Si tratta dunque di progettare le nuove applicazioni in modo intelligente tenendo anche conto dei rischi di intrusione nei sistemi informatici delle farmacie, stigmatizzati da Farmindustria, ma anche della necessità, ricordata da Aceti, di porre attenzione alla privacy dei pazienti stessi. «In generale - conclude l'esponente di Cittadinanzattiva - è arrivato il momento di fare un ragionamento serio riguardo alle App, che si stanno diffondendo sempre più: occorre definirne requisiti, standard e modalità di certificazione e questo deve essere fatto in una cornice istituzionale attraverso una discussione con tutti gli stakeholder, associazioni comprese».
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