Sostenibilità Ssn, dal Ceis un libro bianco per nuove soluzioni
Occorrono soluzioni nuove e coraggiose in grado di tradursi in politiche efficaci ed efficienti in termini di salute dei cittadini e di ottimizzazione della spesa sanitaria. È questo uno degli obiettivi del modello di micro-simulazione della domanda di assistenza sanitaria in Europa, messo a punto dal Ceis dell'Università Tor Vergata in collaborazione con l'Ocse, con il sostegno di AbbVie. Le proiezioni derivanti dall'applicazione del modello, sono state raccolte in un Libro bianco presentato a Roma presso l'Auditorium del Ministero della Salute nel corso del convegno "Il sistema sanitario alla prova della sostenibilità. Nuovi strumenti e soluzioni concrete per un traguardo possibile". L'incontro organizzato da AbbVie e Ceis-Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con Il Sole 24 Ore, ha visto riuniti rappresentati di istituzioni, pazienti, accademici, operatori sanitari, parlamentari che si sono confrontati sul tema della sostenibilità del sistema sanitario e sulla possibilità di una concreta applicazione del modello di micro-simulazione della domanda di salute, quale strumento a sostegno della programmazione sanitaria. A presentare, l'iniziativa europea in cui si inserisce il progetto italiano, è intervenuto Walter Ricciardi, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, membro dell'European Steering Group (Esg) on Sustainable Healthcare e relatore del Libro bianco europeo presentato nei mesi scorsi a Bruxelles. «I sistemi sanitari europei - ha spiegato - sono a un bivio e la sostenibilità rappresenta una scelta prioritaria che richiede diversi cambiamenti in un quadro multi-settoriale». La sostenibilità del Servizio sanitario nazionale è un tema fondamentale «a cui bisognerà mettere mano al più presto. Solo se riusciremo ad affrontare il problema nel suo insieme potremo a garantire quel welfare che dovrebbe essere assicurato agli italiani». È il parere di Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, espresso a margine del convegno sul tema. Secondo Scaccabarozzi, «il sistema di governance così come è stato concepito, soprattutto per la farmaceutica, con i tetti, seppure ha funzionato per qualche anno adesso sta dimostrando che non tiene più. E questo - ha spiegato - sta procurando seri problemi all'industria e all'economia del Paese. E agli stessi malati. Credo che tutti ormai ne abbiano la consapevolezza. Bisognerà lavorarci. Servirà impegnarsi sulla prevenzione, sulla cura, sul modo di gestire le terapie, sui costi evitati quando si usano farmaci appropriati, sull'aderenza, sui tassi di ospedalizzazione. E' necessario rivedere il problema nel suo insieme».
Rossella Gemma
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