Politica e Sanità

27 Giugno 2015

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Nella vicenda processuale in corso in Sicilia che vede come imputato un farmacista agrigentino accusato di staccare le fustelle dai farmaci per ottenere il rimborso dal Ssn con ricette false, dopo l'Ordine, anche l'Azienda sanitaria provinciale e i titolari di tre farmacie si sono costituiti parte civile. Il giudice dell'udienza preliminare Francesco Provenzano, si apprende dalla stampa locale, dopo avere sentito i difensori che si erano opposti sostenendo che i tre farmacisti non avessero subito un danno specifico dalla condotta degli imputati, ha emesso un'ordinanza con la quale ha accolto la richiesta di costituzione. Nella precedente udienza anche l'Ordine aveva fatto la stessa richiesta, annunciata dal presidente provinciale Maurizio Pace subito dopo la firma sull'ordinanza del gip. Il procedimento giudiziario vede gli imputati accusati di staccare i bollini dai farmaci per ottenere il rimborso dal Servizio sanitario nazionale e di rivendere gli stessi sottobanco ottenendo altri guadagni illeciti. La presunta associazione a delinquere avrebbe avuto al vertice un farmacista titolare di farmacia e parafarmacia che, secondo l'accusa, si avvaleva della collaborazione di medici compiacenti che gli fornivano le ricette all'insaputa dei loro assistiti. La vicenda giudiziaria iniziata più di un anno fa con gli arresti domiciliari del farmacista e il divieto di dimora per altri sei indagati tra cui altri collaboratori di farmacia, tornerà in aula il 9 luglio.

Simona Zazzetta