Irpef, ieri ultimo giorno per F24, ora riflettori puntati su studi settore
Anche per i farmacisti in quanto categoria soggetta agli studi di settore è stato ieri 6 luglio l'ultimo giorno utile per pagare con modello F24 l'Irpef con le addizionali regionale e comunale e l'Irap. Da oggi al 20 agosto scatta la maggiorazione dello 0,40% sull'imposta da pagare. Ma per il professionista che è tenuto agli studi di settore (e presenta la dichiarazione online il 30 settembre) quest'anno vanno ricordati tre aspetti. Il primo non è una novità: si tratta del regime premiale, il quale prevede vantaggi per i contribuenti, tra cui i farmacisti, che risultano congrui. Anche il farmacista subirà accertamenti solo se le presunzioni a supporto di un aumento reddituale non coerente con il reddito dichiarato sono gravi precise e concordanti e/o solo se il software Gerico determina uno scostamento di oltre un terzo tra il reddito accertabile e quello dichiarato. Il secondo aspetto è una vera novità: si accentua il dialogo online Fisco-Professionista; la Finanziaria (legge 190/14 articolo 1, commi 634- 636) prevede che l'Agenzia delle Entrate invii eventuali comunicazioni di anomalia degli studi, e il professionista le verifichi consultando in tempo reale il proprio cassetto fiscale online, con i modelli trasmessi, e il prospetto pluriennale dell'andamento dei dati dichiarativi degli studi applicati. C'è infine una terza notizia registrata in questi giorni e riguarda il nuovo modello WM40U. I commercialisti starebbero riscontrando dati non coerenti all'altezza del nuovo "Indice di copertura dei costi per il godimento dei beni di terzi e ammortamenti", una voce che mette a raffronto da una parte il margine della farmacia (ricavi meno costi) e dall'altra i costi fissi (la ripartizione del costo di avviamento per anno, l'affitto, i leasing etc). Questi ultimi costi sembrerebbero essere schizzati in alto - o in alternativa si sarebbero abbassati i guadagni - in un contesto in cui la crisi, del resto asseverata da precedenti studi di settore, avrebbe dovuto impedire ai professionisti di esporre capitali. Il rischio in prospettiva è l'accertamento fiscale, che dal 2008 peraltro non scatta più in modo automatico.
Mauro Miserendino
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