Politica e Sanità
15 Luglio 2015A più di sei mesi dalla sua conclusione, l'accordo salariale per il 2015 non è ancora stato esteso a tutti i farmacisti francesi: di questo passo si creerà una differenza salariale significativa tra farmacisti collaboratori con lo stesso contratto e per questo Olivier Clarhaut, segretario federale del sindacato FO-Pharmacie, ha lanciato un appello alla Direzione generale del lavoro. In pratica i sindacati di categoria hanno sottoscritto un accordo, valido a partire dal 1° gennaio di quest'anno, che riconosce un aumento salariale da 4,26 a 4,32 euro per punto (come i nostri incrementi del minimo sindacale). L'accordo però non è ancora stato ratificato in Gazzetta ufficiale e perciò, al momento, è vincolante solo per i datori di lavoro afferenti a uno delle sigle sindacali firmatarie, mentre gli altri titolari di farmacia non sono obbligati ad allinearsi e possono continuare ad applicare il precedente valore ai propri dipendenti. Anche se l'incremento è modesto, con il passare dei mesi l'ineguaglianza diventa percepibile, come ha voluto sottolineare Clarhaut nella sua missiva «normalmente l'estensione avviene entro 3-4 mesi all'interno di una procedura accelerata. Quest'anno questi termini sono stati abbondantemente superati, facendo così permanere una situazione di salari a due velocità, senza una possibile correzione, mancando la previsione di retroattività sul provvedimento d'estensione. Più passa il tempo più la portata dell'aumento percentuale collettivo su tutto il 2015 diminuisce». Quanto sta accadendo finirà per generare una consistente differenza di reddito tra i farmacisti collaboratori che lavorano in una farmacia il cui titolare è affiliato a uno dei sindacati di categoria e i colleghi farmacisti il cui titolare non è sindacalizzato, quantificata in 212, 70 euro netti. Questa la differenza di retribuzione non percepita, per i primi sei mesi del 2015, da un collaboratore farmacista a tempo pieno (35 ore settimanali), calcolata da FO-Pharmacie. In tempi di crisi è una cifra sufficiente per sollecitare un intervento istituzionale.
Elisabetta Lucchesini
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