Politica e Sanità

24 Luglio 2015

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Insufficienza epatica acuta dovuta a una dose eccessiva di paracetamolo: così è morta Georgia Littlewood, un diciassettenne inglese di Huddersfield, una cittadina del West Yorkshire. Avvenuto qualche mese fa, il decesso è giunto soltanto ora all'attenzione dei media britannici, che stanno dando molta rilevanza al caso.
L'adolescente aveva preso le compresse con l'intento di curare un mal di stomaco, sopraggiunto un malore è stata ricoverata con danno epatico grave all'ospedale locale, dove è deceduta il giorno successivo. I test hanno mostrato che la dose assunta era tre volte superiore a quella consigliata, ma sembra che la vittima fosse del tutto inconsapevole della pericolosità del paracetamolo quando assunto a dosaggi così elevati. Silvio Garattini, direttore dell'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri mette però in guardia dal demonizzare un principio attivo, specie quando «esistono farmaci, come molti antinfiammatori, che sono notevolmente più tossici del paracetamolo; ma in generale qualsiasi medicinale deve essere assunto a dosaggi corretti». I familiari della ragazza hanno denunciato in un comunicato la scarsa informazione che esiste sul tema e la facilità con cui ci si possono procurare i farmaci: «È possibile trovare il paracetamolo per 19 penny a confezione nei supermercati, mentre bisognerebbe poterlo acquistare soltanto da un farmacista che ne spieghi i pericoli». Nel precisare che l'overdose era del tutto accidentale, i familiari hanno dichiarato che loro richiesta è volta a evitare che situazioni simili si possano ripetere.
Ribadendo che per qualsiasi farmaco da banco occorre prestare attenzione, Garattini rileva che «effettivamente in alcuni Paesi certi farmaci si possono acquistare anche in punti vendita dove non è presente in farmacista; in Italia questo non succede e laddove c'è un farmacista l'acquirente può avere un consiglio adeguato e qualificato».