Politica e Sanità

17 Settembre 2015

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Se il ddl concorrenza verrà approvato così com'è ora, le parafarmacie italiane chiuderanno i battenti. È questo l'allarme lanciato da Davide Gullotta presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane, che appellandosi al premier Matteo Renzi, avverte: «Se si continua ad ignorare i nostri appelli, la crisi delle parafarmacie approderà presto sul tavolo del governo». Secondo Gullotta, se il testo verrà approvato nella versione attuale, che ha appena superato il vaglio della Commissione Affari sociali e che lunedì dovrebbe approdare in aula, «questa legislatura decreterà la fine di migliaia di posti di lavoro».
E chiarisce: «L'ingresso del capitale privato, in un sistema in cui la professione di farmacista si eredita di padre in figlio, non favorisce certo i professionisti italiani e meno che mai la concorrenza, ma piuttosto la formazione di grosse catene. In un contesto siffatto vuol dire buttare giù dalla torre tanti giovani farmacisti laureati e scrivere la parola fine a quel minimo di libertà professionale a seguito della legge Bersani».
«Da troppo tempo aspettiamo una norma ad hoc ma finora nulla si è mosso, si parla sempre di liberalizzazioni, ma poi in concreto nulla. Se anche questo governo difende le posizioni delle casta vuol dire che si sta impegnando a mantenere i privilegi di una categoria - quella dei titolari di farmacia- la cui dichiarazione dei redditi è seconda soltanto ai notai».
Il ddl concorrenza dovrebbe approdare in aula il prossimo 21 settembre, ma è già iniziato il tam tam su twitter di farmacisti e titolari di parafarmacia che chiedono all'Aula «di fare ciò che le Commissioni non hanno fatto», a cui si unisce anche Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad che scrive: «#Parafarmacie: stesse regole, identica sicurezza. Dire il contrario offende la professionalità di chi ci lavora».

Simona Zazzetta