Ddl concorrenza, via libera dalla Camera. Scelta Civica si astiene. Ncd: farmaci non sono bulloni
Con 269 voti favorevoli e 169 contrari la Camera ha dato il via libera al disegno di legge sulla concorrenza che ora prenderà la strada del Senato per la seconda lettura. L'unica parziale anomalia rispetto agli schieramenti predefiniti è la decisione di Scelta Civica, peraltro largamente annunciata, di non sostenere il Governo e di astenersi, mentre hanno votato contro Sel e M5S nonché Forza Italia, eccezzion fatta per i "verdiniani" di Ala, fuoriusciti dal gruppo. La decisione di Scelta Civica è stata determinata dalla mancata liberalizzazione della fascia C, come ha spiegato nel suo intervento il capogruppo Andrea Mazziotti parlando di «veti», con chiaro riferimento alla posizione di Ncd, ai quali il Governo non dovrebbe cedere. Ha risposto a stretto giro Raffaello Vignali in rappresentanza di Ncd, escludendo che ci siano stati dei veti e sottolineando come «il sistema dei farmaci non è mercato puro, non si parla di bulloni» ha detto «ma di Servizio sanitario. Ed è un'altra cosa». Per Ncd, ha aggiunto il parlamentare, va tutelato il ruolo della farmacia che si trova «in ogni parte del territorio anche in quelle più svantaggiate. Inoltre la liberalizzazione della fascia C avrebbe creato disparità visto che una parafarmacia può aprire dove vuole ma così non è per le farmacie». Secondo copione le reazioni dei rappresentanti di categoria con Federfarma che parla di «salvaguardia del servizio farmaceutico» e sottolinea con favore l'approvazione di «un emendamento che rende concretamente applicabile la norma che consente alle farmacie soprannumerarie dei piccoli centri, una volta che siano conclusi i concorsi straordinari per l'apertura di nuove farmacie, di trasferirsi in ambito regionale». Soddisfazione condivisa da Sunifar che, in una nota sottolinea la «cattiva conoscenza del settore che ha caratterizzato il dibattito parlamentare». Di tutt'altro tenore i commenti dei sostenitori della liberalizzazione della fascia C. Davide Gullotta in rappresentanza delle parafarmacie parla di «Governo e Pd schiacciati sulle posizioni della lobby dei farmacisti titolari», mentre i liberi farmacisti di Mnlf sottolineano il «cambiamento genetico» del Pd e parlano di «voto in favore di lobby e corporazioni e del grande capitale».
Marco Malagutti
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