Politica e Sanità

22 Ottobre 2015

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La spesa convenzionata netta continua a essere in flessione (-0,6) anche nei primi mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e si conferma, nel confronto con l'ultima rilevazione dell'Aifa, lo sfondamento sia per la territoriale, con un valore del 12,1%, sia per la ospedaliera (5,4%), con la sola Trento che si colloca entro i parametri. Sono questi alcuni dei risultati che emergono dai Dati sul monitoraggio della spesa regionale Aifa per il periodo Gennaio-luglio 2015, recentemente diffuso dall'Agenzia. Secondo l'estratto, la spesa convenzionata netta conferma la flessione posizionandosi su un valore di -0,6%: a livello regionale il calo maggiore è registrato in Sicilia con un -7,6%, seguita da Piemonte che riporta -2,5%. A segnare invece la crescita maggiore è la Lombardia con un +4,7% seguita da Bolzano (+1,5%).

In termini di consumi, a livello nazionale, si conferma il calo nel numero delle ricette (-1,7%) e un aumento della compartecipazione dei cittadini (+2,4%), con regioni dove questo trend è particolarmente marcato, come per esempio il Veneto che segna un -8,3% di prescrizioni (in fondo alla classifica c'è invece la Campania, con +1,6%). Per quanto riguarda la distribuzione diretta di fascia A, emerge un aumento del 28,8% complessivo, per un totale di poco più di 2,4 miliardi di euro. Nel dettaglio, tra le Regioni in cima alla lista c'è la Valle d'Aosta con un +50,2% rispetto allo stesso periodo del 2014, seguita da Puglia (46,2%), Emilia Romagna (44, 1%), Bolzano (42,6%), Basilicata (40,5%), mentre con valori più bassi si collocano Umbria (11,7%), Toscana (12,6%), Sicilia (14,7%). Sul fronte del rispetto dei tetti programmati, la territoriale (dove la soglia è dell'11,35%) ha raggiunto un valore del 12,1% rispetto al Fondo sanitario nazionale.

E tra le Regioni, ad aver rispettato il tetto sono Bolzano (9%), Trento (9,7%), Veneto (10,5%), Valle d'Aosta (10,7%), Emilia Romagna (11%), Piemonte e Lombardia (11,2%), Umbria (11,3%). Mentre gli sfondamenti maggiori si registrano in Sardegna (14,8%), Puglia (14,5%), Calabria e Lazio (entrambe al 13,7%), Campania (13,6%). La spesa ospedaliera invece raggiunge il 5,34% del Fondo (tetto al 3,5%), con uno scostamento assoluto di 1,32 miliardi di euro. Tra le Regioni, l'unica in linea è Trento, che raggiunge una percentuale di 3,4%. Per le altre si hanno valori che vanno dal 6,7% della Toscana, seguita da Sardegna al 6% e Puglia 5,9%, fino al 3,8% di Valle d'Aosta, seguita da Fvg, 4,6% e Piemonte, 4,8%. Complessivamente, rispetto al tetto del 14,85%, a livello nazionale il risultato è del 17,5% e le uniche regioni a essere sotto sono Trento, Bolzano e Valle d'Aosta. Tra quelle che sfondano, in testa la Sardegna, con 21%, seguita da Puglia, 20,6%, e Campania, 19,1%.

Francesca Giani