Politica e Sanità
23 Ottobre 2015Nelle politiche di spesa farmaceutica, la prospettiva è il grande assente: manca, all'interno dei calcoli di risparmio, la contabilizzazione degli effetti di medio e lungo periodo sul sistema produttivo. Questo il commento di Federico Fontolan, economista di Nomisma che ha curato il rapporto Nomisma 2015 sul sistema dei farmaci generici in Italia, sugli esiti presentati dall'Aifa della prima fase di rinegoziazione dei prezzi di rimborso dei medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale che «in base alle stime fornite, dovrebbe consentire un risparmio di 500 milioni di euro annui». Rinegoziazione che, per quanto riguarda i generici, ha comportato una definizione di un prezzo di riferimento più basso. In alternativa, avrebbe previsto, per i produttori, procedure di pay-back o rinuncia alla rimborsabilità Ssn del proprio prodotto, con immediato passaggio in "fascia C".
«Immediato il risparmio per le casse statali» commenta Fontolan ma aggiunge: «A destare preoccupazione sono le potenziali conseguenze a lungo termine. L'ulteriore compressione della marginalità dell'industria dei farmaci generici mina alla base la tenuta di quel settore che ha finalmente consentito, anche in Italia, l'inizio di un processo di risparmio per lo stato. Sarebbe auspicabile» prosegue l'economista «disporre di appropriati strumenti di osservazione che, in modo continuativo, consentano di proiettare su un periodo più lungo gli effetti delle politiche di gestione della spesa farmaceutica italiana. Solo mediante osservatori capaci di tenere uniti i tre pilastri alla base della spesa sanitaria, ossia accessibilità dei pazienti ai trattamenti, risparmio per il Ssn e tenuta e sviluppo del sistema industriale sul nostro territorio, è possibile valutare se un provvedimento, oltre a produrre effetti nel breve periodo, risulti virtuoso nel lungo. È tuttavia la prospettiva il grande assente nelle politiche riguardanti la spesa farmaceutica, poiché manca all'interno dei calcoli di risparmio la contabilizzazione degli effetti di medio e lungo periodo sul sistema produttivo».
Simona Zazzetta
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