Politica e Sanità

14 Novembre 2015

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La crescita del mercato farmaceutico porrà un problema di finanziamento del Ssn che non sarà sufficiente a sostenere i nuovi prodotti e terapie, ma l'ingresso della tecnologia nel settore, dalle applicazioni all'assistenza a distanza online, cambierà il modo di curarsi. Queste le riflessioni proposte da Giulio Sensi consulente aziendale Studio Falorni. Il mercato farmaceutico mondiale corrisponde a circa 1.300 miliardi di dollari. Il trend, dal 2014 al 2019, è previsto in crescita, mediamente dal 3 al 6%, anche se in maniera differenziata. Il mercato americano, il primo a livello mondiale, cresce fortemente, così come quello dei paesi emergenti (Cina, Brasile, Russia). Sono mercati che negli anni passati crescevano del 20-30%; il trend rimane positivo, ma la crescita è meno intensa.

In Europa la crescita più sostenuta sarà quella del Regno Unito e della Germania. La crescita dei mercati dei paesi europei sarà mediamente del 3%: i top 5 paesi EU cresceranno tra l'1 ed il 4%, nell'Est Europa la crescita sarà più sostenuta. Il 50% della crescita del mercato farmaceutico mondiale deriverà dai paesi emergenti anche se in questi sarà determinata soprattutto da prodotti "vecchi". Volgendo lo sguardo al mercato mondiale dei generici, questo sarà uno dei mercati con lo sviluppo maggiore; nel 2020 la quota di mercato sarà del 20%. In Italia, nel 2014, i generici hanno rappresentato il 15% del mercato e la previsione per il 2019 è che raggiungeranno una quota di mercato compresa tra il 17% ed il 20%. La crescita del mercato farmaceutico mondiale sarà strettamente legata all'ingresso delle nuove molecole, soprattutto dei nuovi farmaci biologici; farmaci che avranno costi importanti e porranno problemi al Sistema Salute nel reperire risorse finanziarie per la loro sostenibilità. Nel 2014 l'Ente americano di registrazione dei farmaci ha visto il maggior numero di registrazioni (quasi tutti farmaci biologici) degli ultimi 20 anni. I benefici per i cittadini saranno indiscutibili, ci saranno, come accennato e vedremo, problemi legati alla sostenibilità. In Italia il tasso di crescita del mercato farmaceutico per i prossimi 5 anni è previsto intorno al 2-5%, legato all'introduzione di terapie innovative che non passeranno dalla farmaceutica territoriale (antitumorali, Hcv, ecc.). Nel 2015 il mercato farmaceutico italiano continuerà a crescere, la stima è del 6,4%, ma scomponendo i vari canali, quello della farmacia crescerà del 0,6%, l'ospedaliera dell'11,7% (compresa la Distribuzione Diretta), la Dpc del 17,9% (sfrutta il canale farmacia, ma con marginalità diversa). Nell'11,7% dell'ospedaliera sono comprese le nuove terapie, i farmaci biologici per l'Epatite C, ecc.

Sommando la Dpc, nel 2015 il canale ospedaliero supera quello della farmacia. Esiste quindi un problema serio del finanziamento complessivo del Ssn che non sarà sufficiente a sostenere i nuovi prodotti e terapie: se nel 2008 il finanziamento è stato di 108 miliardi, nel 2013 di 112,6, nel 2015 di 110 (la manovra di marzo ha tolto 2,3 miliardi), nel 2016 sarà di 111 miliardi, ovvero un miliardo in più del 2015 ma un miliardo in meno del 2013. Cosa sta accadendo nel mondo? L'aspetto principale è l'ingresso nel mercato di nuove terapie e prodotti. Ad esempio il Sovaldi, nuovo prodotto per l'Epatite C (distribuito in Germania delle farmacie ma che in Italia passerà dal canale ospedaliero). Il problema è il prezzo: il costo terapia è di circa 40.000 euro per paziente. La previsione della spesa in Italia per curare l'Epatite C con il Sovaldi è di 1 miliardo e 300 milioni (costo aggiuntivo che nel 2014 non c'era). È un farmaco che eradica la malattia; i malati guariranno e non peseranno più, almeno per questa patologia, sul Ssn. Quindi ci saranno notevoli risparmi sul lungo termine, ma sul breve ci sarà un problema di sostenibilità economica. I pazienti stimati per il 2015 con terapia "Sovaldi" sono circa 27.000 ad un costo medio terapia di 30.000 euro (il Ssn avrà uno sconto rispetto ai 40.000 Euro suddetti); ciò significa una spesa di circa 800 milioni che andrà a sforare ulteriormente il tetto della spesa sanitaria. I pazienti affetti da Hcv in Italia sono circa 1 milione (con diversi livelli di gravità). Il secondo rilevante aspetto è la nuova tecnologia che entrerà nel settore: attraverso applicazioni per il monitoraggio, portali, ecc., assisteremo ad una rivoluzione dell'approccio del cittadino alla terapia, al monitoraggio del suo stato di salute, alle diagnosi attraverso, appunto, applicazioni, portali, telemedicina, assistenza a distanza online, sensori. Quindi nei prossimi anni il settore sarà segnato da questi due "fatti forti": necessità di maggiori finanziamenti per la spesa farmaceutica e quindi di trovare una sostenibilità del sistema, e un ulteriore importante ingresso della tecnologia nel settore che cambierà il modo di curarsi delle persone con conseguente riflesso nei rapporti con medici e farmacisti.


Giulio Sensi - Consulente aziendale Studio Falorni