Politica e Sanità

21 Novembre 2015

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Oggi la spesa globale per l'acquisto di farmaci è di 349 miliardi di dollari, ma è destinata ad aumentare del 30% all'anno nel prossimo quinquennio, fino a raggiungere la cifra di 1.400 miliardi di dollari nel 2020: a prevederlo è l'Ims Institute for healthcare informatics, l'azienda americana specializzata nel fornire informazioni, servizi e tecnologie all'industria sanitaria. Secondo il rapporto, il maggior impulso a questo vertiginoso aumento sarà impresso dal più ampio accesso ai farmaci che si registrerà nei Paesi a basso e medio reddito. Sarà in special modo grazie ai generici che l'attuale gap nell'utilizzo dei medicinali, che separa i cittadini meno abbienti da quelli che vivono nelle nazioni più ricche, si ridurrà sensibilmente. «Entro il 2020, più di metà della popolazione mondiale vivrà in Paesi in cui l'utilizzo di farmaci supererà una dose media per persona al giorno», stima Murray Aitken, vicepresidente di Ims Health.

L'aumento più significativo si concentrerà sui mercati farmaceutici emergenti di India, Cina, Brasile e Indonesia, mentre resteranno relativamente stabili i volumi di vendite negli Stati Uniti, in Europa e nelle altre aree del mondo in cui i consumi farmaceutici sono già elevati. Come si diceva, la parte del leone la faranno i generici, che rappresenteranno l'88% del totale dei medicinali acquistati alla fine di questo decennio. Ma anche l'innovazione influenzerà sempre di più il mercato farmaceutico: «Stiamo osservando un'ondata di novità, - dice Aitken - con 225 nuove molecole che verranno lanciate da qui al 2020. Un terzo di queste saranno destinate all'oncologia, ma si attendono nuovi farmaci anche per l'epatite C, le malattie autoimmuni, le patologie cardiache e un'ampia gamma di malattie rare». Per la cura di queste ultime si prevede l'avvento di 75 nuovi farmaci orfani. Anche la tecnologia avrà un ruolo crescente nella medicina del futuro e produrrà cambiamenti accelerati ai protocolli di trattamento, con un potenziamento della partecipazione attiva dei pazienti, anche attraverso l'utilizzo sempre più pervasivo dei dispositivi mobili elettronici e delle tecnologie indossabili dedicate alla salute.

Renato Torlaschi