Politica e Sanità
22 Febbraio 2016Riprende domani in Commissione Igiene e Sanità del Senato, la discussione sul Ddl-Lorenzin che all'art.3 prevede il riordino della disciplina degli Ordini delle Professioni Sanitarie. Una normativa che si attende da anni e che, ora, anche in forza degli emendamenti presentati e approvati, darà il via a nuove norme sulla trasparenza ma anche sulla possibilità, per gli Ordini ricomprendenti più Albi, che la presidenza e la vice presidenza degli stessi siano eletti dalla rispettive Commissioni e che dalle stesse possano essere sfiduciati (anche il segretario per gli Albi con più di mille iscritti). Novità anche per quanto riguarda le elezioni degli organi per le quali devono essere previste, come suggerito dall'emendamento del presidente della Fofi, Andrea Mandelli, da due a cinque giornate consecutive di lavori, di cui una festiva, e comunque non meno di tre per le articolazioni territoriali con più di 5000 iscritti, prevedendo se necessario più di una sede in modo da garantire la massima e agevole partecipazione degli iscritti. Sancita poi la competenza delle Federazioni nazionali nelle attività di coordinamento e informazione sulle attività dei rispettivi Ordini che richiedano omogenea e uniforme interpretazione e applicazione sul territorio nazionale.
Infine è stato stabilito l'obbligo per gli Ordini di produrre il proprio parere sulla disciplina dell'esame di attribuzione dell'abilitazione all'esercizio della professione. «Dopo alcuni mesi di fermo, dovuto prevalentemente a questioni tecniche in seno alla Commissione Bilancio del Senato e al susseguirsi di provvedimenti legislativi che assumevano un carattere prioritario rispetto al Ddl "Lorenzin", - ha spiegato Annalisa Silvestro, ex presidente della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi e componente della Commissione del Senato in cui si discute il Ddl - stiamo lavorando con sistematicità e un buon ritmo sulla disamina dei numerosi emendamenti al testo di legge originario». In effetti, all'inizio della legislatura erano stati presentati numerosi disegni di legge sul tema "ordini e collegi" da deputati e senatori di maggioranza e opposizione, ma ha assunto poi un ruolo dominante il Ddl Lorenzin. «In effetti il disegno di legge - aggiunge Silvestro - nella sua scrittura originale poteva essere inteso come un "restyling". Credo però che alla fine con i numerosi emendamenti apportati diventerà senz'altro qualcosa di più».
Rossella Gemma
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