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Politica e Sanità

15 Novembre 2016

Forum Meridiano Sanità, buona qualità ma ritardi per efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria


L'Italia manifesta un sensibile ritardo rispetto alla media europea sul fronte dell'efficienza e appropriatezza dell'offerta sanitaria e sul fronte della capacità di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute, è in linea con l'Europa, invece, sul fronte della qualità dell'offerta sanitaria. Una fotografia con luci e ombre, quella scattata nel corso dell'undicesima edizione del Forum Meridiano Sanità durante il quale è stato presentato il Rapporto elaborato da The European House-Ambrosetti. Ma la buona notizia è che la performance migliore rispetto alla media degli altri Paesi, si ottiene sul fronte dello stato di salute della popolazione. «Dobbiamo continuare a lavorare con i medici e con la popolazione affinché tutti si sentano parte di un sistema» ha rimarcato nel suo intervento il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Inoltre dobbiamo capire che la spesa sanitaria non è una spesa pubblica improduttiva e dobbiamo, in questo senso, essere in grado di raggiungere obiettivi straordinari».

Fondamentale per il ministro porre alcuni nodi al centro dell'agenda politica del governo «come, peraltro, abbiamo fatto quest'anno con i Fondi innovativi e oncologici». Prioritario in questa fase per Lorenzin, garantire uguale accesso alle prestazioni in tutte le regioni d'Italia. «Sì alle eccellenze, ma prima di tutto serve una rete che sia accessibile a tutti», ha precisato. Ottimista, pur mettendo in guardia sulla necessità di una riorganizzazione di politiche, piani e programmi sanitari, anche Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità. «Vogliamo essere propositori di soluzioni per far sì che il nostro Ssn venga valorizzato nelle sue alte performance in cui si distingue da sempre». A fronte della performance media dell'Italia nel confronto europeo, si registrano forti difformità a livello regionale. Il Meridiano Sanità Regional Index mostra che ci sono aree di indagine in cui le disomogeneità regionali sono più accentuate che in altre. L'Emilia Romagna (7,3) e la Lombardia (7) occupano le prime 2 posizioni. Seguono Trentino Alto Adige e Toscana con un punteggio pari rispettivamente a 6,9 e 6,7. Le Regioni del Sud ottengono valori inferiori alla media nazionale. Dal punto di vista dello stato di salute, anche se l'Italia si posiziona ancora tra i primi posti in Europa, si evidenziano alcuni campanelli d'allarme.

Nel 2015 per la prima volta in 10 anni è diminuita la speranza di vita alla nascita, il tasso di mortalità è stato il più alto dal dopoguerra ad oggi e, inoltre, continuano a calare gli anni vissuti in buona salute. In aggiunta al fenomeno dell'invecchiamento demografico, oggi l'Italia deve affrontare altre importanti sfide per la salute delle persone. La sfida di gran lunga più importante per i sistemi sanitari e sociali è quella delle patologie croniche che rendono necessaria una specificità di organizzazione e un impegno di risorse molto importanti. Tra le principali malattie croniche figurano l'Alzheimer, le cardiopatie ischemiche, i disturbi respiratori cronici, il diabete e i tumori. Anche sul fronte delle vaccinazioni, nel 2015 la copertura nazionale media contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B pertosse e Haemophilus influenzae è stata del 93,4%; con un decremento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2014 e di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2011. Particolarmente preoccupanti sono i dati di copertura vaccinale per morbillo e rosolia che hanno perso 5 punti percentuali dal 2011 al 2015, passando dal 90,1% all'85,3%.

Anche sul fronte delle coperture dei programmi di vaccinazione per anziani (over 65) contro l'influenza, l'Italia ha registrato negli ultimi anni un drammatico calo. «È fondamentale fare una buona informazione contro le false credenze sui vaccini - ha annunciato Emilia Grazia De Biasi, Presidente della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato - sono favorevole alle sanzioni per i medici anti-vaccinisti». Necessario, secondo le proposte avanzate da Meridiano Sanità, indirizzare gli investimenti in 3 ambiti che promettono di generare maggiori risultati di salute a fronte delle risorse impiegate: prevenzione delle malattie rare; contrasto all'antibiotico-resistenza; gestione delle patologie croniche ad alto impatto.


Rossella Gemma

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