Politica e Sanità
16 Novembre 2016La copertura media nazionale della ricetta elettronica ha superato il 78% con picchi in Campania (90,15%), Molise (89,23%) e Veneto (89,12), seguiti a ruota da Sicilia, Trento e Val d'Aosta, mentre resta ancora molto bassa a Bolzano con un 12,57%. Per il buon risultato della Campania esprime soddisfazione Michele Di Iorio, presidente regionale di Federfarma: «Il risultato della Campania è la prova che quando ci si siede attorno ad un tavolo senza supremazie degli uni sugli altri, le cose funzionano». E a Farmacista33 spiega qual è stato il percorso: «Siamo partiti nelle farmacie rurali di Avellino nel lontano 2014 e da queste abbiamo via via modulato ed eliminato tutte le difficoltà che si presentavano. Quando abbiamo visto che il sistema era tarato bene, abbiamo coinvolto la Regione, che ha risposto in maniera splendida, affinché fossero allertati i medici di base a sostenere questa iniziativa».
Ma nell'apprezzare l'iter seguito, il pensiero del presidente di Federfarma Campania va soprattutto a Silvestro Scotti, «persona illuminata e autorevole nel ruolo di presidente dell'Omceo di Napoli», che è riuscito a sollecitare i medici sull'efficacia dell'iniziativa. «Ci siamo resi conto che questo sistema conveniva a tutti - continua Di Iorio - perché semplice, trasparente e senza errori. Tutti i formalismi sono controllati a monte: la nota, l'esenzione, la data, la quantità e la qualità del prodotto, la firma e il timbro del medico sulla ricetta. C'è quindi anche un alleggerimento della Regione che doveva fare onerosissime gare d'appalto per il controllo delle ricette». Per completare la diffusione della ricetta elettronica a livello nazionale ci vorrà ancora del tempo, anche perché le Regioni sono partite in ordine sparso e in tempi diversi. Secondo i dati Federfarma, aggiornati a settembre 2016, la Sicilia si attesta su 88,44%; la Provincia Autonoma Trento 88,16%; la Valle d'Aosta 87,23%; il Piemonte 85,08%; la Basilicata 84,57%; l'Umbria 80,83%; il Lazio 79,94%; l'Emilia Romagna 79,05%; la Puglia 78,72%; la Liguria 78,42%; le Marche 74,93%; la Lombardia 73,42%; l'Abruzzo 72,69%; la Sardegna 71,34%; la Toscana 66,48%; il Friuli Venezia Giulia 63,84%; la Calabria 40,58% e la Provincia Autonoma di Bolzano 12,57%.
Soddisfazione anche dalla presidente di Federfarma, Annarosa Racca: «Le farmacie del territorio hanno creduto fin dall'inizio alla dematerializzazione delle ricette dedicando tempo e risorse alla formazione del personale e agli adeguamenti tecnologici». «La ricetta elettronica - continua Racca - è la prova del grande impegno profuso da Federfarma e da Promofarma per favorire l'attuazione del processo di informatizzazione in atto nel Paese, con l'obiettivo sia di semplificare la vita al cittadino, sia di aiutare lo Stato nella razionalizzazione delle risorse. Ma ha anche consentito il potenziamento dei controlli della spesa farmaceutica in tempo reale, una importante semplificazione per i cittadini, che possono ora accedere al farmaco in ogni zona del Paese, indipendentemente dal luogo di residenza oltre che un risparmio per l'eliminazione della stampa delle ricette».
Rossella Gemma
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