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Politica e Sanità

01 Settembre 2017

Parafarmacie: né fascia C né sanatoria, sì a riassorbimento. Nasce nuovo Comitato Anticrisi


Né fascia C né sanatoria, ma un riassorbimento attraverso una graduatoria di farmacisti titolari di sola parafarmacia, per dare una «soluzione definitiva e chiudere il fallimentare processo di liberalizzazioni iniziato nel 2006, alle quali non si è mai dato seguito concreto». È quanto sostengono i titolari di sola parafarmacia che nel corso negli ultimi due mesi sono confluiti in una nuova rappresentanza, il Comitato Anticrisi dei Farmacisti Titolari di Parafarmacia ed è quanto esprime un emendamento a firma Fregolent «che giace da non molto in Parlamento, depositato nella XII Commissione Affari Sociali della Camera e che vuole risolvere definitivamente la piaga sindacale che stiamo vivendo» afferma il Comitato che fa sapere di aver incontrato diverse rappresentanze istituzionali che «date le difficoltà politiche su questo argomento, ha chiesto perlomeno dignità professionale per questa categoria, la quale ha investito i propri beni personali in un percorso che ha portato sul lastrico molte famiglie».
Tale emendamento, precisa la nota «trova una sua condivisione trasversale, confermata non solo da emendamenti presentati da esponenti politici di opposizione come quello dell'On. R. Palese (FI), ma anche suffragato dagli interventi a Montecitorio da più esponenti sia di maggioranza che di opposizione durante l'approvazione del Disegno di Legge sulla Concorrenza, dove si sottolineava l'urgenza di porre rimedio a questa emergenza, vedasi l'Ordine del Giorno accolto dell'On. L. Ricciatti (Mdp) che va nella direzione dell'emendamento Fregolent».

Susanna Camusso (era presente anche il padre delle liberalizzazioni On. Bersani, che si è reso disponibile a convergere su qualsiasi provvedimento che risolva la nostra emergenza sindacale, indipendentemente da chi venga presentato). In questa circostanza abbiamo chiesto in maniera chiara e determinata l'aiuto di cui abbiamo bisogno, visto che la stessa Camusso era completamente ignara della nostra precarietà e del nostro dramma. Alla fine ci è stato garantito il massimo impegno a portare nelle varie sedi opportune la denuncia di questa piaga». Il comitato sottolinea che l'aspetto che più ha colpito in questa circostanza il Segretario Nazionale del Sindacato Susanna Camusso, è la mancanza di tutela nei nostri confronti. «A questa considerazione» dice il Comitato «non abbiamo potuto che sottolineare quanto il Presidente del nostro Ordine Professionale A. Mandelli, Senatore della Repubblica (responsabile delle professioni del suo partito FI) nonché membro di Federfarma, in questa triplice veste pur avendone tutti gli strumenti, non ci abbia mai ed in nessun modo tutelati, mettendo questa categoria in quella grave emergenza lavorativa che ha portato oggi ad una vera e propria emergenza sindacale. Ovvio che cerchiamo tutele da altre parti non avendo nessuno che ci difenda, eccezion fatta ad oggi dall'emendamento Fregolent». In questa circostanza è stato sottolineato come «ogni farmacista titolare di sola parafarmacia, se venisse a compimento questo provvedimento di riassorbimento, creerebbe due posti di lavoro che sommati a quello del collega precario, che verrebbe così recuperato, arriveremmo a tre posti di lavoro in più che rappresenterebbe l'ancora di salvataggio anche di tanti colleghi collaboratori che sono stati licenziati per la crisi del settore. Tante le discriminazioni. Tanta la mancanza di considerazione della nostra categoria. Siamo tutti farmacisti laureati ed abilitati che hanno investito sulla propria professione, indebitandosi, mettendo in gioco i propri risparmi, ed in molti casi anche quelli dei propri genitori fino ad avere situazioni drammatiche quali pignoramenti delle loro case e dei loro beni, soprattutto da parte di quei fornitori che non sono stati più in grado di pagare».

Il Comitato Anticrisi spiega la nota, «nasce alla metà di luglio, a circa un mese e mezzo dalla sua costituzione, tenendo conto del mese di agosto, già rappresenta circa l'80% dei farmacisti titolari di sola parafarmacia. Data l'ampia e continua adesione si è reso necessario darsi subito una struttura rappresentativa di tutto il territorio nazionale. Ad oggi essa prevede un Coordinatore Nazionale, un Segretario Nazionale, venti Coordinatori Regionali, una lunga stuola di Coordinatori Provinciali, un Ufficio Stampa ed una Segreteria Operativa».

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