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Politica e Sanità

06 Giugno 2018

Liberalizzazioni, consumatori spingono su fascia C. Mnlf: atteso parere Antitrust su concorrenza


Per quanto le prime dichiarazioni del neo ministro alla Salute Giulia Grillo si siano concentrate su vaccini, passaggio di consegne e dimensionamento della spesa sanitaria, nessuno ha dimenticato la posizione pro-liberalizzazioni del Movimento 5 Stelle, in particolare dei farmaci di fascia C, sostenuta durante l'attività parlamentare e presente nel capitolo "Politiche del farmaco" del programma pentastellato, subito prima del punto sulla "agevolazione della distribuzione diretta dei farmaci". Il tema, così nello specifico, non è però rientrato nel Contratto di Governo in cui non si fa cenno in alcun modo al comparto, e a cui il nuovo Governo dice di volersi attenere, ma ha comunque riacceso le aspettative di una parte del settore e non solo. Infatti, alle aspettative delle parafarmacie, espresse in questi giorni dalle diverse sigle di rappresentanza che chiedono al ministro Grillo discontinuità sul tema rispetto alla precedente gestione, si sono aggiunte le istanze dei consumatori rappresentate dall'associazione Altroconsumo. L'Associazione ha stilato e pubblicato un decalogo da sottoscrivere, definito un contratto tra Governo e consumatori, declinato sui diversi punti ritenuti "importanti per fornire finalmente ai consumatori strumenti e leggi efficaci per difendersi e farsi valere non solo nel mercato italiano ma anche in quello europeo e internazionale". Tra questi, il punto 8 indica "la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta".

Alle istanze dei consumatori e della parafarmacie arriva il supporto del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti: «Chiediamo alla nuova gestione di porre al centro il cittadino - precisa Fabio Romiti vicepresidente Mnlf a Farmacista33- e di riconsiderare le opportunità della liberalizzazione della fascia C con ricetta per i farmacisti di parafarmacia e alla luce del fatto che non tutte le persone possono pagarsi le cure di cui hanno bisogno. Se il neoministro lo farà avrà tutto il nostro appoggio. La liberalizzazione dei farmaci di fascia C è a costo zero per lo Stato - prosegue Romiti - e, oltre a introdurre elementi di concorrenza reale nel settore, permetterebbe un contingentamento dei prezzi dei farmaci con ricetta che i cittadini pagano di tasca propria e una migliore capacità dei farmaci equivalenti di affermarsi a tutto vantaggio del prezzo pagato».
E aggiunge: «Siamo in attesa di una segnalazione/parere da parte dell'Antitrust, che ci ha auditi lo scorso dicembre. In quell'occasione abbiamo presentato le criticità economiche di accesso ai farmaci a pagamento da parte dei cittadini e segnalato che l'incremento dei generici in fascia C è più lento rispetto alla fascia A. Abbiamo anche fatto presente che con la liberalizzazione della fascia C si favorirebbe il mercato del lavoro migliorando i livelli occupazionali del settore. L'Antitrust dal canto suo ha espresso la sua intenzione a riprendere alcune proposte pro liberalizzazione che non hanno trovato posto nella Legge 124/2017, e lo ha fatto anche nella recente relazione, ma ha precisato che avrebbe atteso la formazione del nuovo Governo prima di esprimersi nel merito. E ora il Governo c'è».

Simona Zazzetta

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