Politica e Sanità
04 Luglio 2018Anche in Piemonte, come in Emilia Romagna, i consultori inizieranno a distribuire gratuitamente anticoncenzionali, profilattici, pillole, anelli e cerotti a rilascio ormonale e spirali a minorenni, donne disoccupate e a quelle non abbienti tra i 26 e i 45 anni. È quanto prevedere una delibera approvata dal Consiglio regionale piemontese su proposta di Marco Grimaldi, di Leu. Un anticoncenzionale femminile costa tra i 15 e i 20 euro e, sostiene Grimaldi, «non dobbiamo mettere le persone nelle condizioni di dover scegliere tra acquistare un anticoncenzionale o dei beni essenziali per la propria famiglia». Non si tratta, precisano i promotori, «di un provvedimento "libertino" per fare i distributori automatici di pillole», ma di una misura preventiva, «perché intercettare le ragazze e le donne, può aiutarle a conoscere le opportunità del servizio nazionale, superare alcune rigidità culturali delle famiglie di origine e in generale mettersi nella condizione di scegliere se rischiare o meno una gravidanza, senza dover considerare tra gli aspetti, anche quello economico».
Un'iniziativa del tutto analoga è stata adottata in Emilia Romagna dove ha incontrato il dissenso delle farmacie che non l'hanno accolta di buon grado per l'impatto sul fatturato e per la fascia di età, quella dei giovani, che viene in parte sottratta alla farmacia. Anche in Piemonte, si apprende dal presidente regionale di Federfarma «i farmacisti non sono stati interpellati». Massimo Mana, sentito da Farmacista33 spiega: «Si direbbe più una campagna politica a sfondo sociale per dare un sostengo a chi per difficoltà economiche in ogni caso non avrebbe accesso a questo tipo di metodi contraccettivi. Si rivolge a una fascia che è già fuori dal mercato della farmacia e sposta davvero di poco le quote di mercato».
Sul fronte regionale, si apprende che la rete di 180 sportelli sono a disposizione delle donne e che al momento non ci sono previsioni di costi. Dal canto suo l'assessore alla sanità Antonio Saitta ha ricordato che ««su questi temi occorre avere un approccio laico e rispettoso di tutte le posizioni, evitando gli integralismi e le contrapposizioni che non aiutano. Dobbiamo continuare con il rispetto delle sensibilità che ci permetterà di affrontare questioni etiche con moderazione e intelligenza».
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