Politica e Sanità
16 Novembre 2011Come preannunciato sono stati presentati a Bruxelles i dati provvisori della relazione preliminare sull''indagine avviata dalla Commissione europea a gennaio 2008 per capire perch� sul mercato fosse giunto un numero minore di nuovi farmaci e le ragioni per cui, in alcuni casi, i generici entrano in commercio in ritardo. La relazione finale, che terrà conto delle indicazioni ricevute durante una serie di consultazioni pubbliche, è prevista per la primavera del 2009. Intanto, le conclusioni preliminari evidenziano che le imprese branded avrebbero attuato pratiche finalizzate a ritardare o a ostacolare l''entrata sul mercato di prodotti medicinali concorrenti. Nei confronti delle aziende che producono generici - riporta una nota della Commissione europea - sarebbero state messe in campo azioni come la domanda multipla di brevetti per lo stesso medicinale (i cosiddetti cluster di brevetti), l''avvio di procedimenti contenziosi, la conclusione di accordi di protezione commerciale che limitano l''accesso delle società produttrici di generici al mercato e interventi presso le autorità nazionali in concomitanza con la presentazione di domande di autorizzazioni al commercio per farmaci equivalenti. Quando riescono - sottolinea la Commissione - tali pratiche comportano significativi costi aggiuntivi per i bilanci della sanità pubblica nonch� dei contribuenti e dei pazienti, riducendo anche gli incentivi all''innovazione. Se si considera un campione di medicinali che rischiavano di perdere il loro brevetto fra il 2000 e il 2007 in 17 Stati membri, si stima ad esempio che una commercializzazione senza dilazioni dei generici avrebbe reso possibile in quel periodo un risparmio di circa tre miliardi di euro. La relazione conclude anche che, per quanto riguarda i brevetti, le imprese hanno applicato strategie difensive, finalizzate principalmente a ostacolare i concorrenti nello sviluppo di nuovi medicinali. Sulla vicenda si registra anche lintervento di Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici l''associazione italiana delle aziende produttrici di medicinali equivalenti, a sottolineare come gli ostacoli allarrivo dei medicinali generici sul mercato "non sono certo una novità. E finch� si resta nella legalità, credo che siano tentativi anche normali da parte di un''azienda farmaceutica. Ma quando, per esempio attraverso l''informazione scientifica ai medici, si tenta di attuare uno switch da un prodotto non più coperto dalla protezione commerciale a uno con brevetto, si crea una barriera che limita l''accesso per tutti" dei farmaci meno cari.
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