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Politica e Sanità

03 Luglio 2019

Trasparenza, Roche lancia nuove regole dalle donazioni alle consulenze


Trasparenza, Roche propone il nuovo modello di cooperazione fra aziende e mondo dei professionisti sanitari

Assegnazione delle erogazioni liberali tramite bando valutato da commissioni esterne e indipendenti; nuova modalità di conferimento degli incarichi di consulenza, tramite stipula contratto formale con il coinvolgimento diretto dell'ente di appartenenza, cui spetta la decisione finale; partecipazione degli operatori sanitari a eventi e congressi senza invito diretto, rimettendo la scelta al datore di lavoro o al medico stesso. Queste le tre aree di rinnovamento previste dal progetto "La Roche che vorrei", programma ideato da Roche per un maggior investimento nell'etica e nella trasparenza attraverso l'instaurazione di un rapporto di più intensa collaborazione con la classe medica, con le strutture ospedaliere, con gli enti di ricerca e le associazioni di pazienti, sfruttando principi di terzietà e indipendenza per fugare ogni possibilità di conflitto di interesse che, come si legge nel comunicato del gruppo, "rappresenta la maggior fonte di pregiudizio nei confronti dell'industria".

Il modello di Roche per la trasparenza

Illustrato alla presenza del presidente dell'Osservatorio conti pubblici Carlo Cottarelli, del presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, dell'Ad di Reputation Institute Italia e Svizzera Michele Tesoro-Tess, nonché del presidente e Ad Roche Spa Maurizio de Cicco, il piano di Roche si struttura intorno a 3 principali aree di intervento: donazioni, incarichi di consulenza e partecipazione a congressi ed eventi.
Per quanto concerne le donazioni, le erogazioni liberali da parte di Roche Spa e fondazione Roche per la ricerca verranno assegnate tramite bandi valutati da commissioni esterne indipendenti. Gli incarichi di consulenza ai clinici verranno invece attribuiti tramite contratto formale, con la possibilità per l'ente di appartenenza del medico di approvare o respingere la nomina. Terza e ultima novità, partecipazione a eventi e congressi non più tramite invito diretto ma secondo la volontà del datore di lavoro e del medico stesso.
«Siamo molto soddisfatti di aver avviato questo percorso perché riteniamo che la trasparenza sia un pilastro fondamentale per la credibilità di un'azienda - ha commentato de Cicco - ma, nonostante il nostro settore sia uno dei più regolamentati, continua ad essere oggetto di un diffuso pregiudizio particolarmente quando si tocca il tema dei rapporti tra industria e clinici. Bisogna prendere coscienza che, in sanità, la condizione di conflitto di interessi è fisiologica e ineliminabile: è importante imparare a gestirla in modo maturo e farla evolvere verso un concetto più appropriato di "comunione di interessi».

I collaboratori del progetto

Tra i partner nello sviluppo del nuovo modello operativo, oltre ai componenti delle principali società scientifiche, ai professionisti, agli stakeholders, ai rappresentanti istituzionali, ai magistrati e alla stessa Anac, anche la Fondazione Gimbe, il cui studio sul trasferimento di fondi dall'industria farmaceutica agli operatori e alle organizzazioni sanitarie «ha identificato le aree su cui è necessario lavorare per migliorare la trasparenza, al fine di evitare strumentalizzazioni ed alimentare quella "cultura del sospetto" che danneggia le relazioni di fiducia tra i protagonisti del sistema», come ha spiegato Cartabellotta. «Con il progetto "La Roche che vorrei", l'Azienda ha portato numerose proposte rilevanti per migliorare la trasparenza ad esclusivo beneficio del rapporto di fiducia che dall'industria, attraverso professionisti e organizzazioni sanitarie, arriva direttamente ai pazienti. In particolare, l'erogazione dei contributi tramite bandi pubblici con selezione dei vincitori affidati ad organizzazioni terze allinea le modalità di erogazione di Roche a quelle delle Istituzioni».
In materia di fiducia, «In Italia l'opinione pubblica considera la trasparenza, vista in chiave di comportamento etico e rispetto del sociale, un requisito che può diventare uno strumento cruciale di giudizio verso le aziende - l'analisi di Tesoro-Tess -. Lo dimostrano i dati dei sondaggi da noi condotti, che evidenziano come negli ultimi tre anni le due dimensioni "Governance" e "Citizenship" del modello Reputation Institute siano i principali driver di reputazione, pesando circa il 29%, e nel pharma la quota sale fino al 35% sul totale della reputazione».
«La trasparenza è una questione fondamentale - ha concluso Cottarelli - penso che iniziative come questa, che introducono nuovi codici di condotta, basati sulla trasparenza e sulla terziarietà siano indispensabili per migliorare la percezione dell'equità del sistema da parte del cittadino, cioè dell'utente dei servizi sanitari. La trasparenza è importante in tutta la finanza pubblica ed in modo particolare in un settore delicato come la sanità».

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