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Politica e Sanità

16 Novembre 2011

Farmaci on-line: la truffa è ancora il meno


I mezzi di comunicazione, come il Corriere della Sera, riparlano del rapporto tra salute e Internet, ma non va sottovalutato il pericolo costituito dalla vendita di medicinali senza controllo. Presa di posizione della Federazione   L’uso sempre più generale di Internet per documentarsi su questioni mediche e accedere a consigli sulla propria salute ha cambiato il lavoro degli operatori sanitari. “Nelle farmacie di comunità è sempre più frequente che il cittadino si presenti munito di pagine scaricate dalla rete, chiedendo delucidazioni” ha dichiarato il vicepresidente della FOFI Andrea Mandelli “Del resto è un fenomeno ben noto ai medici di famiglia: addirittura negli Stati Uniti c’è chi ha proposto di remunerare il professionista per il tempo che impiega a illustrare, o smentire, il materiale raccolto dal cittadino”. L’interesse della FOFI è massimo, come naturale, sull’acquisto di farmaci on line. “E’ un aspetto che rischia di essere sottovalutato perch� in Italia tutto l’e-commerce è penetrato lentamente anche a causa della diffidenza verso i sistemi di pagamento elettronici, ma che presenta notevoli rischi”. La Federazione ha emesso un comunicato in cui ricorda ai cittadini quali sono i pericoli insiti in questa forma di commercio, riassumendoli in sei punti.


  • Spesso vengono proposte contraffazioni, che possono non contenere il vero principio attivo, cioè la sostanza che ha l’attività curativa, oppure contenere il principio attivo in  quantità differenti,  per eccesso o per difetto, da quella indicata.

  • E’ anche accaduto che i farmaci proposti attraverso canali non autorizzati contenessero sostanze pericolose per la salute.

  • Dei farmaci acquistati on-line non si sa come siano stati conservati e per quanto tempo. C’è la possibilità, dunque, che siano scaduti o adulterati

  • Anche ammettendo che si sia di fronte a un vero farmaco, è possibile che il dosaggio sia differente da quello che si usa abitualmente: soprattutto in Oriente vengono approvati medicinali differenti per dosaggio e preparazione da quelli approvati negli Stati Uniti o in Europa.

  • Quasi sempre gli annunci delle farmacie virtuali fanno riferimento a farmaci soggetti ad abuso: anabolizzanti usati per il doping, stimolanti, psicofarmaci, medicinali per la disfunzione erettile. E’ il caso di ricordare che l’uso di qualsiasi farmaco fuori dalle indicazioni, è sempre pericoloso.

  • La pratica della prescrizione on-line offerta da alcune di queste farmacie virtuali è spesso una mera formalità ed espone al rischio di interazioni farmacologiche anche gravi. Il medico e il farmacista di fiducia sanno quali altri farmaci assume il paziente e, quindi, possono evitare che il paziente assuma medicinali che “non vanno d’accordo tra loro”.
 
“Alla fine, il rischio che dopo il pagamento non arrivi nulla al cittadino, cioè la truffa vera e propria, è ancora il minore dei mali” ha concluso Mandelli. “Corre l’obbligo di ricordare che ogni qualvolta si tratti di farmaci, la figura del farmacista è una tutela indispensabile. Del resto lo sanno bene anche gli utenti di Internet: un’indagine condotta da Millward Brown Delfo per conto di Google, il principale motore di ricerca, aveva confermato che comunque il paziente tende a verificare le informazioni con il medico e, se si tratta di medicinali da automedicazione il farmacista è il consulente più apprezzato (57%). Del resto, anche la nostra è una rete, e molto vasta, alla quale si accede anche senza mouse”.

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