Login con

Politica e Sanità

21 Novembre 2019

Antibioticoresistenza, Sif: uso eccessivo anche in veterinaria


Italia primo paese europeo per numero di morti per antibiotico-resistenza. Nel settore veterinario avviene il 50% dell'utilizzazione globale di questi farmaci

L'Italia si conferma primo Paese in Europa per numero di morti legati all'antibiotico-resistenza eppure si consumano, si prescrivono e si disperdono nell'ambiente troppi antibiotici, soprattutto nel settore veterinario dove avviene il 50% dell'utilizzazione globale di questi farmaci.
Queste alcune delle considerazioni proposte da Gianni Sava farmacologo dell'Università di Trieste e Consigliere Sif in occasione della prima giornata dedicata al tema dell'"Antimicrobial Resistance: a Worldwide Emergency" del 39° Congresso nazionale della Società Italiana di Farmacologia (Sif), in corso da oggi fino a sabato, a Firenze.
I batteri, con il passare del tempo, si sono "incattiviti", sono diventati più aggressivi e meno suscettibili agli antibiotici, perché le medicine prodotte per debellarli sono sempre meno efficaci. Il tutto per semplice selezione naturale: «A forza di consumare e/o disperdere nell'ambiente antibiotici - spiega Sava - i batteri hanno cominciato a sviluppare difese nei confronti di questo continuo bombardamento farmacologico». I sopravvissuti, una volta acquisite nel proprio Dna le difese, le hanno, a loro volta, passate alle generazioni successive creando una generazione di super-batteri.


Ma perché tutta questa dispersione di antibiotici?

Di antibiotici, prosegue il farmacologo, «ne vengono consumati, e dunque prescritti, troppi, cioè anche quando non servono, inoltre, in parte ingeriamo, ogni giorno, antibiotici, a nostra insaputa con l'alimentazione. Vengono dagli allevamenti intensivi, dove si ricorre, per l'appunto agli antibiotici, per contrastare le infezioni legate alla promiscuità degli animali. Questi farmaci vengono spesso somministrati anche a scopo preventivo, nonostante il bestiame non sia malato e nonostante esista una normativa che vieta l'abuso degli antibiotici negli allevamenti».
Secondo la Sif, in Italia, ben il 50% dell'utilizzazione globale degli antibiotici avviene nel settore veterinario, per allevare polli, tacchini e suini, e noi assumiamo quindi questi farmaci dalla carne.
«Il nostro Paese si deve adeguare meglio al piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza - spiega Sava, così come l'aveva scritto nel 2017 il ministro della Salute - da questo punto di vista è stata meno efficiente rispetto alla maggior parte dei Paesi Ocse».


Poche molecole: usiamole al meglio

È necessario quindi escogitare nuove molecole, efficaci, e ci deve pensare la ricerca.
«Attualmente abbiamo meno 100 farmaci in studio dedicati alle malattie infettive e ciò non ci conforta - ammette il professore -. Ma pensiamo alla biologia molecolare, che non segue la strada della farmaceutica classica e batte nuove vie: per esempio puntando a disinnescare il batterio con "proiettili" speciali chiamati anticorpi monoclonali». Intanto però bisogna imparare a utilizzare con criterio gli antibiotici che già esistono.
È infatti facile che si ricorra al farmaco di testa propria, con dosaggi e tempistiche sommarie, quando si è influenzati, senza sapere che gli antibiotici non curano l'influenza.
«Influenza e raffreddori sono causati dai virus e gli antibiotici non servono quindi a nulla. Inoltre, attenzione a saltate il giorno e le dosi di trattamento, perché queste interruzioni spontanee o l'assunzione di quantità farmacologiche inadeguate, oltre a compromettere l'efficacia della cura, facilitano lo sviluppo di batteri duri a morire». Il ciclo di terapia va quindi seguito e completato, come da prescrizione. Sospendere il farmaco non appena si avverte un miglioramento è sbagliato: i batteri potrebbero non essere stati debellati del tutto, ma ridotti in numero da non causare sintomi (da cui il miglioramento percepito) per poi tornare a mordere con maggiore violenza, grazie alla tregua che gli abbiamo concesso.
Infine: «Affidarsi ai test diagnostici rapidi come il tampone faringeo, capace di rivelare se è davvero necessario iniziare un trattamento e con quale tipo di antibiotico». Mai scordare, inoltre, il lavaggio delle mani: è l'«antibiotico» più potente.

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook! Seguici su Linkedin! Segui le nostre interviste su YouTube!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

28/12/2019

Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...

27/12/2019

La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...

27/12/2019

Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...

A cura di Lara Figini

27/12/2019

Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

AZIENDE

L’efficacia dei prodotti naturali di Elicina con bava di lumaca ad alta concentrazione

L’efficacia dei prodotti naturali di Elicina con bava di lumaca ad alta concentrazione

A cura di Elicina

Con il Ddl Semplificazioni si amplia il ruolo della farmacia dei servizi: oltre alle vaccinazioni del Piano nazionale, i farmacisti potranno eseguire test diagnostici su campioni biologici per...

A cura di Simona Zazzetta

 
chiudi

©2025 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top