Politica e Sanità

15 Novembre 2011

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Uno studio condotto dai ricercatori Indena e recentemente pubblicato sul Journal of AOAC International ha misurato la qualità dei prodotti contenenti estratti di mirtillo presenti sul mercato, evidenziando differenze sostanziali tra le varie marche a livello di etichettatura, dosaggi e conformità al dichiarato. Sono stati acquistati in Stati Uniti, Italia, Giappone e Malesia, 40 prodotti a base di estratto di mirtillo di 24 differenti marche. Il loro contenuto di antocianine, i polifenoli dai quali derivano le proprietà benefiche di questi estratti, è stato analizzato con metodo HPLC. Le etichette dei produttori indicavano tre differenti possibili preparazioni: estratti di mirtillo con un contenuto di antocianine del 36%, estratti con un contenuto del 25% e prodotti etichettati come estratto di mirtillo senza che ne fosse specificato il contenuto di principio attivo. Nel 25% dei casi, i prodotti hanno rivelato un profilo diverso dal tipico profilo di un estratto di mirtillo e, in due di questi casi, il preparato ha evidenziato un estratto non di mirtillo. Inoltre, il 10% dei prodotti analizzati non conteneva principio attivo, ovvero le antocianine. Solo il 15% delle preparazioni a base di mirtillo sul mercato possedeva infine quella quantità di antocianine (36%) dimostratasi efficace nei test clinici. Dall’analisi è inoltre emerso che solo il 65% dei prodotti venduti negli Stati Uniti possiede un livello di ingredienti in linea con quanto dichiarato in etichetta.