Farmaci e dintorni
30 Novembre 2011L’effetto placebo antidolorifico di Fans e oppiodi si ottiene in virtù della stimolazione di recettori differenti. Esattamente come quello ottenuto dagli stessi farmaci. A queste conclusioni giunge il lavoro di un gruppo di ricercatori dell''Università di Torino, guidati da Fabrizio Benedetti, appena pubblicato su Nature Medicine e che dimostra come il nostro cervello conservi una memoria per i farmaci. Gli esperti hanno somministrato a pazienti due tipi di antidolorifici, oppiacei e Fans: i primi agiscono sui recettori degli oppioidi producendo endorfine, i secondi attivano il recettore CB1 degli endocannabinoidi. Poi gli esperti hanno sostituito gli antidolorifici con pillole placebo, ottenendo il medesimo rislutato: i due “placebo” hanno funzionato, mostrando meccanismi d''azione ciascuno identico a quello del farmaco che il paziente aveva preso in precedenza, come se il farmaco “vero” lasciasse una memoria della sua azione. Infatti, somministrando insieme al placebo un inibitore di CB1 (rimonabant), i ricercatori hanno evidenziato come si bloccasse solo l''effetto placebo legato ai Fans e non quello legato agli oppiacei.
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