Farmaci e dintorni

30 Novembre 2011

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Non esiste un “serbatoio” dei virus influenzali in Asia da cui si originano le epidemie stagionali, ma qualunque area del mondo può contribuire alla diffusione, soprattutto se ha un aeroporto. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Pnas che, secondo Gianni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità conferma la bontà del metodo scelto per realizzare ogni anno il vaccino. «È uno studio molto bello per la teoria, ma che nella pratica non ha un''applicazione diretta e immediata» spiega Rezza «i ricercatori hanno dimostrato che non c''é un “reservoir” del virus nel sud est asiatico, nonostante lì ci siano casi tutto l''anno, ma che la situazione è più complessa, e coinvolge diverse aree del mondo, soprattutto dell''area temperata. Il vaccino viene preparato sulla base dei ceppi virali che girano proprio nelle aree temperare nella stagione precedente, quindi in un certo senso è il metodo “meno peggiore”». Secondo l''esperto la stagione di quest''anno si presenta, a meno di sorprese, nella norma: «Non abbiamo ancora isolato il virus in Italia» spiega Rezza «e in Europa ne sono stati isolati pochi, e tutti dei ceppi che ci aspettavamo. Questo sembra confermare che il vaccino di quest''anno sarà efficace: si è ancora in tempo per farlo, e sarebbe auspicabile soprattutto per le categorie a rischio».