Farmaci e dintorni
27 Settembre 2012La stagione influenzale 2012-13 si annuncia «vivace», e con tre virus, di cui due sono nuove varianti genetiche, conta colpire fino a 6 milioni di italiani che potranno difendersi con farmaci di automedicazione e con rimedi più “casalinghi” di pari dignità se usati correttamente. Il quadro è stato delineato in occasione di una conferenza stampa a Milano organizzata dall''Anifa (Associazione nazionale industria farmaceutica automedicazione). La stagione avrà inizio con l’arrivo di temperature rigide e prolungate, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche dell''Università degli studi di Milano, «e probabilmente ci saranno dai 4 ai 6 milioni di casi a seconda dell''andamento delle temperature». Oltre all''influenza vera e propria ci saranno anche altri virus parainfluenzali, che provocheranno infezioni del tratto respiratorio simili all''influenza, ma meno gravi. Per proteggersi e affrontare questa malattia, ha ricordato Aurelio Sessa, presidente della Simg (Società italiana medicina generale) Lombardia, «si possono usare i farmaci da automedicazione e se la malattia non passa dopo 3-4 giorni è bene consultare il medico». A questi farmaci si affida il 60% degli italiani, anche se il 34% ricorre agli antibiotici, soprattutto i più giovani. C’è poi un 30% che si affida ai “rimedi della nonna”: «Alcune ricerche hanno dimostrato l''effetto di questi rimedi» ha detto Pregliasco «bere latte caldo dona sollievo dai sintomi, anche se le proteine del latte possono aumentare la produzione di muco. Il brodo di gallina invece aiuta a far passare l''infezione perché facilita la ricostruzione delle cellule danneggiate. Inoltre il brodo è il modo migliore per nutrirsi visto che l''influenza causa inappetenza». Per le categoria a rischio, il consiglio più vivo è di sottoporsi al vaccino antinfluenzale, in particolare ha sottolineato Pregliasco «gli anziani con più di 65 anni, i bambini, i malati cronici e chi soffre di patologie cardiache e respiratorie. Per loro il vaccino serve a evitare pericolose complicazioni, quali bronchiti, polmoniti e scompenso cardiaco, che nei casi peggiori possono anche portare alla morte».
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