Farmaci e dintorni
23 Ottobre 2012«Una volta, quando non disponevamo di tutte le classi di farmaci antidiabetici di cui oggi possiamo fare buon uso, il primo, e a volte unico, pensiero del medico era riportare e mantenere il valore della glicemia il più possibile vicino alla normalità», ha detto Carlo Giorda, presidente dell’Associazione medici diabetologi (Amd), nel corso del 6° Convegno del Centro studi e Fondazione Amd in corso a Napoli . «Il diabete, tuttavia è una malattia molto complicata, dove la glicemia è solo uno dei problemi, perché i meccanismi messi in funzione dai livelli troppo alti di zucchero nel sangue e dalla scarsa attività dell’insulina sono molti e portano, se non tenuti costantemente sotto controllo, alle gravi complicanze della malattia: infarto, ictus, insufficienza renale e dialisi, danni alla vista, amputazioni degli arti», ha aggiunto Sandro Gentile, direttore Centro studi e ricerche Amd e presidente del Convegno. Oggi la ricerca farmacologica ha messo a disposizione ben 8 classi di farmaci con meccanismi d’azione molto diversi tra loro: dalla metformina, messa a punto oltre 50 anni fa, ma ancora farmaco di riferimento per la cura del diabete di tipo 2, ai più recenti inibitori del Dpp-4, dei quali prossimamente arriverà l’ultimo nato, linagliptin, ben tollerato anche nei pazienti anziani e con disturbi renali, alle ultime insuline caratterizzate da un’importante riduzione del rischio di ipoglicemia, come degludec attesa per la fine del prossimo anno. «Oggi è in arrivo la nona, e molto attesa, classe di farmaci antidiabetici orali: gli inibitori del Sglt-2, una sostanza che nel rene favorisce il recupero del glucosio eliminato dal sangue perché in eccesso, ma preziosissimo per il funzionamento degli organi e in particolare del cervello. Questi farmaci agiscono in maniera del tutto innovativa e complementare agli altri» ha spiegato Giorda «favorendo l’eliminazione del glucosio in eccesso con le urine, agendo come veri e propri “diuretici” dello zucchero, non provocando aumento di peso e migliorando il controllo pressorio». Il primo della nuova classe, dapagliflozin, è in fase molto avanzata di sperimentazione e dovrebbe essere disponibile entro il 2013.
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