Farmaci e dintorni
05 Aprile 2013I primi sostituti della nicotina furono messi in commercio trent’anni fa e, allora, la posologia per la disassuefazione dal vizio del fumo prevedeva che il paziente li potesse utilizzare per un massimo di 12 settimane consecutive. Alla luce dei dati raccolti dopo circa un ventennio d’uso, l’Fda è pronta a rivederne il profilo di sicurezza, ampliandolo. Un uso più prolungato sarebbe, infatti, sicuro e consentirebbe a un numero maggiore di pazienti di continuare la disassuefazione senza ricadere nel tabagismo. Inoltre, dalla revisione della letteratura, è emerso che l’uso concomitante di questi prodotti e delle sigarette non incrementa significativamente i rischi per la salute. Quindi se per caso si cede a una sigaretta non è necessario abbandonare la terapia con i sostituti della nicotina. Si ricorda infine che, sebbene qualsiasi prodotto contenente nicotina sia potenzialmente capace di indurre dipendenza, le ricerche sui sostituti della nicotina non hanno evidenziato un incremento di abuso o dipendenza. L’agenzia regolatoria si augura che, introducendo queste modifiche nel foglio illustrativo dei prodotti, si possano incentivare sempre più persone a intraprendere il percorso di disassuefazione. I prodotti in questione, ora in vendita senza obbligo di ricetta medica, sono approvati dall’Fda solo per i fumatori maggiorenni; furono messi in commercio negli Stati Uniti sotto forma di cerotti prima (1984), gomme da masticare poi (1992) e un decennio più tardi anche come tavolette orosolubili (2002-2009).
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