Farmaci e dintorni
14 Giugno 2013Arriva dal Regno Unito l’ultimo allarme su un problema non nuovo: il continuo diffondersi della resistenza agli antibiotici e il rischio che si sviluppino superbatteri che non riusciremo più a neutralizzare. Secondo molti studiosi si tratta di un vero e proprio stato d’emergenza e David Willetts, ministro britannico dell’Università e della Scienza, intende sollevare la questione al G8. Willetts ha dichiarato che, durante la trentanovesima edizione del summit, che avrà luogo nell’Irlanda del Nord i prossimi 17 e 18 giugno, bisognerà «considerare la diffusione dell’antibiotico-resistenza come una sfida globale, allo stesso modo dei cambiamenti climatici, della carenza d’acqua e della distruzione ambientale, e da questa consapevolezza trarre tutte le conseguenze, attuando politiche adeguate all’entità del problema». Obiettivo di Willetts è arrivare a un consenso per potenziare la ricerca in modo da aumentare gradualmente la scoperta di nuovi farmaci in grado di combattere i batteri, per rendere più veloce l’iter di approvazione così da avere il più presto possibile la disponibilità effettiva ai pazienti e infine per potenziare i programmi di farmacovigilanza.
I medici, inglesi e non solo, hanno già osservato un aumento dei ceppi di superbatteri resistenti agli antibiotici come quello dell''E.coli, quello della Klebsiella e il Meticillin resistent Staphylococcus aureus (Mrsa). Nella lotta ai batteri resistenti, i medici di medicina generale hanno un ruolo significativo. In Gran Bretagna, una recente ricerca ha mostrato una forte disomogeneità nella prescrizione degli antibiotici e, visto che i medici ospedalieri hanno ridotto le prescrizioni di antibiotici ai casi effettivamente necessari, ora si cerca di estendere questi comportamenti ai medici di famiglia. Ma, più che l’uso eccessivo di antibiotici, preoccupa la loro diffusione nell’ambiente. Il problema è notevole soprattutto nei Paesi al di fuori dell’Unione europea ed è difficile persino reperire informazioni attendibili in merito.
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