Farmaci e dintorni

20 Settembre 2013

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Presentate ieri in conferenza stampa a Milano le nuove indicazioni terapeutiche di rivaroxaban: l’anticoagulante orale, già autorizzato per la prevenzione del tromboembolismo venoso negli interventi ortopedici maggiori, è ora indicato anche per la prevenzione dell’ictus nei soggetti con fibrillazione atriale non valvolare e per la terapia della trombosi venosa profonda (Tvp) e la prevenzione delle recidive di Tvp ed embolia polmonare. «La terapia con i nuovi anticoagulanti orali è sicuramente molto più agevole da gestire per pazienti, familiari e medici, semplifica la vita dei malati e ne può migliorare la qualità» ha sottolineato Alessandro Filippi, responsabile dell’Area cardiovascolare della Simg (Bergamo) «ma non deve essere banalizzata: per dare i migliori risultati in termini di efficacia e sicurezza deve essere seguita con estremo scrupolo, regolarità ed attenzione». L’attenzione alla sicurezza è stata ribadita anche dall’Aifa in una recente nota inviata ai medici nella quale si sottolinea di monitorare con attenzione il rischio emorragico. Il nuovo farmaco, un inibitore diretto, specifico e reversibile del fattore Xa della coagulazione, offre un regime terapeutico più maneggevole rispetto agli anticoagulanti standard (eparine e dicumaroli) perché non richiede il monitoraggio della coagulazione e si somministra una sola volta al giorno. Rivaroxaban è prescrivibile su piano terapeutico redatto da uno specialista ospedaliero: cardiologo, internista, neurologo, ematologo di centri tao e geriatra; questo nella maggior parte delle regioni. Solo in Lombardia, per ora, sono autorizzati alla prescrizione anche i chirurghi vascolari.